“Cari giovani, siate contro un modo di vivere basato sull’odio e che spesso nasce on line per espandersi nella vita reale”: è l’appello che mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, ha rivolto agli studenti che hanno partecipato alla Giornata per il dialogo tra ebrei e cattolici, nell’auditorium diocesano di Frosinone. “Nel 2017 sono stati postati on line 382mila post antisemiti, 43,6 all’ora, uno ogni 83 secondi. Di questi, 2700 sono comparsi sui social italiani”, ha illustrato mons. Spreafico, che è anche presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo. “Quando metti ‘mi piace’ a un demente che scrive un post di odio sei complice. La complicità aumenta l’odio e fa vivere male tutti”, ha insistito il presule, raccogliendo l’approvazione dei 400 giovani presenti. Nel dibattito con la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, a cui hanno partecipato anche autorità civili del territorio di Frosinone, il presule ha evidenziato come “l’antisemitismo sia naturalmente da rigettare. Dal Concilio Vaticano II, da Giovanni XXIII fino a Francesco, abbiamo riscoperto le nostre radici ebraiche per costruire una storia comune, grazie alla fede, pur nelle diversità”. E ha concluso: “Se oggi le religioni hanno compreso, pur con fatica, che la differenza arricchisce, si va affermando una religione laica identitaria ‘contro’ l’altro, che rappresenta un grande pericolo sociale. Il dialogo non è cedevole ma porta ad accogliere e apprezzare la convivenza nella diversità”.