Antisemitismo: Casellati, “è tornato ad essere un tema di forte attualità”. “Cultura sia da antidoto al riprodursi di sentimenti di intolleranza”

(Foto: Senato della Repubblica)

“Approfondire le nuove forme con cui oggi si manifesta l’odio antisemita significa anzitutto prendere coscienza che a più di settant’anni dall’abrogazione delle ‘leggi razziali’, quello dell’avversione etnica verso gli ebrei è tornato ad essere un tema di forte attualità. Un tema estremamente ampio ed articolato, che si nutre anche di una forte campagna di disinformazione su Israele”. Lo ha affermato questa mattina il presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervenendo in apertura al convegno promosso in Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani dalla Lega.
In “un contesto in cui il forte calo demografico, il contestuale incremento dei flussi migratori e le tensioni in medio oriente così come in Africa, pongono in primo piano il delicato problema della convivenza di popoli e società profondamente diverse tra loro”, la seconda carica dello Stato ha sottolineato come una convivenza “se non governata con consapevolezza può essere origine di nuovi attriti e di nuovi impulsi di odio e di violenza”. “Mi chiedo – ha proseguito Casellati – se rinunciare alle nostre tradizioni in nome di un’esasperata globalizzazione non sia stato un errore. Una strategia che anziché placare le tensioni del tessuto sociale abbia invece avuto l’effetto di accrescerle”. “Mi chiedo – ha aggiunto – se difendere il nostro essere italiani e il nostro essere europei; difendere le nostre radici culturali, non sia invece la strada migliore per creare presupposti solidi per costruire relazioni fondate sul rispetto e sulla considerazione reciproca”.
Casellati si è detta convinta che “la storia ci abbia consegnato un messaggio importante: una società forte della propria identità, una società rispettosa della dignità e della libertà di ogni essere umano è per sua natura una società che ripudia l’intolleranza e il razzismo, qualunque ne sia la forma, qualunque ne sia la natura”. “Difendere questa società è una questione di civiltà”, ha ammonito: “Ciò significa agire prima di tutto sul piano culturale ed educativo. Significa promuovere, divulgare e sostenere una irrinunciabile cultura della memoria e della consapevolezza identitaria”. “Una cultura – ha concluso – che sia da antidoto al riprodursi di sentimenti di intolleranza e che dia qualità anche all’azione del legislatore nell’ambito di una irrinunciabile opera di prevenzione, contrasto e repressione di ogni manifestazione di odio, di violenza o di razzismo”.

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