“Fanno rumore queste suorine, eh?!?”: le parole di Papa Francesco, durante i saluti dell’udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI, sono rivolte alle suore francescane alcantarine, presenti all’udienza in occasione della celebrazione del loro 22° capitolo generale in corso di svolgimento a Roma dal 28 dicembre al 25 gennaio.
“Una grande emozione”, dice al Sir suor Ester Pinca, custode maggiore delle suore francescane alcantarine, che ricorda le due cose dette loro da Papa Francesco: “Vi raccomando di essere unite e a Dio e alla gente. Mettete il vostro carisma al servizio della Chiesa”.
L’esortazione di Bergoglio è una conferma secondo la custode maggiore che ricorda la nascita dell’ordine, proprio 150 anni fa, ad opera di don Vincenzo Gargiulo, parroco di Castellammare di Stabia: “Siamo nate nella Chiesa, proprio a partire dalla Chiesa”.
Un simpatico siparietto quello del Papa che si è rivolto in tono amichevole e scherzoso anche a due suore del gruppo oggi in udienza, conosciute già da tempo perché una responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità, suor Veronica Donatello, e l’altra collaboratrice del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, suor Armanda Parente.
Proprio la pastorale giovanile è, ha spiegato suor Pinca, uno dei cardini del carisma dell’ordine, per volere del fondatore che aveva dato come direzione di “occuparci della salvezza dei giovani, soprattutto di quelli più poveri. Con l’obiettivo che ciascuno possa conoscere il progetto di Dio per lui, cioè la propria vocazione”.
Il tema scelto per il 22° capitolo generale ordinario è l’incontro come profezia per la vita consacrata e icona rappresentativa è la visitazione, cioè Maria che incontra sua cugina Elisabetta.
“Un discernimento che, partendo dal nostro carisma francescano, vuole stabilire una connessione con l’ecologia integrale. Secondo quello che Papa Francesco ha scritto nella Laudato si’”, le parole di suor Pinca che spiega come in questo mese sia stato rivisto anche il direttorio, cioè il regolamento applicativo, sviluppato soprattutto su due punti fondamentali.
Il primo è quello di cercare di lavorare sull’interscambio per far accrescere il senso di appartenenza all’interno dell’Istituto tra le varie entità presenti in sei Paesi nel mondo: Italia, Brasile, Nicaragua, Chad, Albania e Spagna.
Il secondo, precisa la religiosa, è l’approfondimento e la valorizzazione dell’essere fraternità: “Quando parliamo di incontro, parliamo di relazioni”, che sono il perno della vita insieme per i francescani che vogliono volgere lo sguardo più forte alle periferie geografiche ed esistenziali.
“Abbiamo una sensibilità che ci spinge ad essere vicine agli ultimi”, dichiara suor Ester Pinca che crede nell’importanza di cercare di mantenere viva questa chiamata, ricordando quello che è l’interrogativo che in ogni capitolo generale ed ogni giorno anima la loro vocazione: “Come possiamo essere presenti verso i poveri, da poveri?”.