L’emergenza migratoria, continuata con le cosiddette carovane anche nel 2019, “è stata un’opportunità per rendere effettiva la carità della nostra Chiesa”. Lo scrive la Conferenza episcopale messicana (Cem), nel messaggio per il nuovo anno, diffuso ieri nell’ambito di un incontro con i giornalisti. Il messaggio ricorda la donazione di 500mila dollari da parte del Vaticano: il 92% della donazione è già stato consegnato e 24 progetti sui 32 avviati grazie al contributo sono stati ultimati, mentre gli altri sono in via di concretizzazione.
Sugli abusi la Chiesa messicana conferma il proprio impegno per estirpare tale piaga nella Chiesa e offre un rendiconto sull’attuale situazione: “Finora, tra il clero diocesano abbiamo registrato 271 casi relativi ad abusi sessuali, oltre ad altri 155 processi per altri reati. In totale, negli ultimi 10 anni, sono stati indagati 426 sacerdoti. 173 processi sono ancora in corso, 253 sono stati completati e 217 sacerdoti sono stati dimessi dallo stato clericale”. I vescovi si dicono “a favore della revoca della prescrizione del crimine di abuso sessuale”.
Prosegue il messaggio: “L’anno 2019 è stato uno dei più violenti che abbiamo vissuto nel nostro Paese, con eventi che hanno profondamente ferito la società, nonché sacerdoti e chiese”. Viene prestata attenzione alle vittime della violenza attraverso 272 strutture, tra i centri per il recupero delle dipendenze, l’assistenza alle donne, il sostegno psicologico, l’attenzione ai detenuti, i centri di ascolto, l’attenzione ai bambini di strada e alle famiglie dei desaparecidos. “Cerchiamo di aiutare a invertire l’inerzia distruttiva della violenza e della povertà”, affermano i presuli.