È stato padre Manuel Corullon Fernandez, custode dei Francescani in Marocco, il relatore dell’incontro “Le religioni del Mediterraneo per la fraternità dei popoli – L’incontro del Papa con il re del Marocco”, promosso, ieri sera, dall’Ufficio Cultura della diocesi di Taranto nell’ambito dei “Martedì culturali”, in preparazione al prossimo incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace”, promosso dalla Cei dal 19 al 23 febbraio a Bari. “La Chiesa in Marocco ha vissuto questa visita con grandissima gioia. D’altronde – ha spiegato padre Corullon, nell’auditorium della parrocchia san Roberto Bellarmino -, il Papa parla spesso di Chiesa di frontiera e da noi c’è una Chiesa piccola, che è in dialogo con l’Islam, con le realtà sociali difficili legate alle migrazioni. Questa visita ha portato i suoi frutti. Si sta riaprendo il dialogo interreligioso sia a livello istituzionale sia tra la gente”. Per esempio, ha raccontato il religioso, “prima di Natale abbiamo avuto un’esperienza molto bella. Un’associazione di giovani marocchini universitari ha voluto fare gli auguri ai coetanei cristiani. C’è stato un momento di festa, di condivisione. Sono cose che finora non si erano mai viste. I due discorsi, quello del re al Papa e quello in risposta del Pontefice al sovrano, in cui si esalta il valore del dialogo tra confessioni differenti, sono stati presi come riferimento per una ripresa del confronto”. “Il fulcro – ha concluso padre Corullon – è che bisogna passare dalla tolleranza, un’accettazione che può avere anche un carattere un po’ ambiguo, ad una conoscenza reale dell’altro, da accettare nel suo credo”.