Diocesi: mons. Sorrentino (Assisi), “tornare all’essenziale e intessere relazioni profonde basate su gratuità e rapporti autentici”

“La nostra vita è alluvionata di notizie e il beato Angelo ci indica la bussola, che è la Parola di Dio”. Lo ha detto il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, durante la concelebrazione eucaristica che si è tenuta, oggi, nella basilica concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino, in onore del compatrono della diocesi, alla quale hanno partecipato 15 sacerdoti, 4 diaconi, le confraternite, le autorità civili e militari e varie associazioni.
“Viviamo – ha precisato il vescovo – un tempo difficile, di crisi della fede, della famiglia, dell’economia e a livello sociale, delle relazioni. Abbiamo bisogno di tornare all’essenziale, di intessere relazioni profonde, basate sulla gratuità, su rapporti autentici con i fratelli, da qualsiasi parte essi provengano”. In mattinata, prima della celebrazione, mons. Sorrentino ha partecipato, nel gremitissimo teatro Talia, alla cerimonia della consegna del “premio beato Angelo” che quest’anno è stato assegnato a Giovanni Carlotti, docente universitario di fisica, e alla memoria di Carlo Farneti; menzione speciale alla memoria di Maria Dorotea Materazzi.
Nel pomeriggio di oggi il vescovo ha visitato gli anziani e i malati della casa di riposo dell’Easp. Per tutta la giornata centinaia di fedeli hanno partecipato alle varie celebrazioni e reso omaggio alla cripta del beato. Altrettanto nutrita la partecipazione alle due processioni di martedì 14 gennaio iniziate dalla basilica e dall’Eremo, con incontro al sacello di via del Biancospino, per ammirare le spine fiorite.

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