“Gli scenari delineati per l’Italia e per diversi Paesi europei dai demografi di Bertelsmann, oggi ricordati sulla prima pagina di un autorevole quotidiano italiano, erano purtroppo prevedibili. La questione demografica è già un allarme per l’Ue: per questo è stato previsto uno specifico portafoglio, attribuito a uno dei vicepresidenti”. Lo sottolinea il presidente della Federazione europea delle associazioni familiari (Fafce), Vincenzo Bassi, commentando un articolo apparso oggi sulla prima pagina di un quotidiano italiano. “Ma ora – prosegue Bassi – bisogna spingere sull’acceleratore: tutte le politiche demografiche e per il sostegno economico delle famiglie vanno scomputate dal deficit, in quanto non sono solo spese sociali, ma pure investimenti. Solo così le politiche economiche e di crescita, comprese quelle ambientali, saranno vincenti e contribuiranno al bene comune”. “Come Fafce – conclude il suo presidente – siamo costretti spesso a intervenire anche presso il Consiglio d’Europa per segnalare l’ingiusta povertà delle famiglie con figli. Nel 2020, in Europa, a causa dell’inefficienza di alcuni Stati, mettere al mondo un figlio resta una delle principali cause di povertà”.