Secondo le statistiche ufficiali della Conferenza episcopale austriaca, pubblicate oggi, i battesimi sono stati 47.312 nel 2018 (48.990 nel 2017). Lievissimo calo per le prime comunioni “principalmente a causa di motivi demografici” (per il 2018, 48.072 prime comunioni; nel 2017, 48.734). Le cresime sono cresciute (45.946 per il 2018; 44.839 nel 2017, ma in un trend in calo rispetto ad anni precedenti). È aumentato invece lievemente il numero di matrimoni: 11.155 coppie hanno contratto un matrimonio religioso nel 2018 (10.808 l’anno precedente); sono calate le sepolture religiose (52.484 nel 2018, 53.846 nel 2017), “ma una tendenza evidente in una direzione o nell’altra non si rintraccia in questo ambito”. A diminuire “in modo significativo” invece è stato il numero dei frequentatori della messa domenicale: sono stati tra 502.000 e 554.000 nelle cosiddette “domeniche del conteggio” del 2018, mentre erano stati tra 545.000 e 571.000 nel 2017.
Le statistiche pubblicate oggi dalla Chiesa austriaca contengono anche una parte economico-finanziaria: in linea generale, i bilanci delle diocesi sono sani e in pareggio. Sono cresciute le entrate provenienti delle tasse ecclesiali (nel 2018 poco meno di 474 milioni di euro). In totale, le diocesi hanno registrato un fatturato totale di quasi 634 milioni di euro nel 2018; la maggior parte delle spese (oltre 398 milioni di euro) sono state legate a costi del personale (circa il 62 percento) per le migliaia di impiegati nel servizio ecclesiastico. 80 milioni di euro sono andati per l’istruzione, la formazione e la cultura; per compiti sociali e di beneficenza, nonché per gli aiuti allo sviluppo la Chiesa austriaca ha speso circa 24 milioni di euro (nel 2017 erano stati 25 milioni).