Una vera e propria conversione ecologica. La denuncia di una crescente diseguaglianza. La preoccupazione per l’aumento della violenza. Sono alcuni dei punti toccati dalla Conferenza episcopale panamense (Cep), nel messaggio diffuso in occasione della propria Assemblea plenaria, che si è conclusa il 10 gennaio. “Sono necessarie – scrivono i vescovi – la formazione e la consapevolezza del valore dell’ambiente per la salute di tutti i panamensi”. È poi necessario “creare una cultura ambientale in cui il bene di tutti sia difeso, piuttosto che gli interessi di pochi. Una cultura che promuova una migliore gestione e cura dei rifiuti e del consumo; una migliore pianificazione delle infrastrutture che minacciano il manto forestale; chiare norme legali da applicare alla protezione e all’uso delle risorse naturali e sullo spreco di risorse idriche; una pianificazione ambientale che punta a un Paese più sano e sostenibile per le prossime generazioni”. Un importante strumento, in questo senso, rileva l’episcopato, è rappresentato dalla costituzione della Rete ecclesiale ecologica mesoamericana (Reemam). Ancora oggi, le comunità continuano a chiedere giustizia sociale e una più equa distribuzione dei beni, poiché nonostante la crescita economica che ha favorito un piccolo gruppo, un ampio segmento dei nostri fratelli continua ad essere escluso. Il messaggio prosegue ricordando le richieste di maggiore giustizia sociale e di una più equa distribuzione dei beni nel Paese: “Vi è una profonda insoddisfazione poiché non vengono soddisfatte le richieste della popolazione in merito a miglioramenti delle condizioni di vita e a uno sviluppo globale e inclusivo, in modo che tutti abbiano accesso a una vita umana dignitosa”. Forte la preoccupazione per l’aumento della violenza, sia da parte di bande criminali sia dentro alle famiglie. Di fronte a questo scenario, viene evidenziata “la necessità di un dialogo che affronti i grandi temi di malessere del Paese”.