Riconciliazione con la propria storia, vivere cristianamente una nuova unione, educazione dei figli: sono alcuni temi al centro di un percorso pastorale con persone separate e divorziate in nuova unione che è partito nella diocesi di Velletri-Segni, promosso dall’Ufficio di pastorale familiare. Sette incontri, da gennaio a luglio, mettono al centro la Parola e l’esortazione “Amoris laetitia”. Ad essi si affianca un accompagnamento personale delle coppie con un sacerdote. Il direttore dell’Ufficio di pastorale familiare diocesano è don Christian Medos, che si è occupato di pastorale di frontiera anche a livello nazionale: “Prenderci cura e accogliere come Chiesa queste persone, verso una loro integrazione nel tessuto pastorale, è l’obiettivo del progetto – riferisce al Sir –. Insieme a me, un’équipe di laici formati anima gli incontri. Tra loro c’è una coppia che ha vissuto un periodo di situazione irregolare e può ben capire i sentimenti di chi partecipa”. Quello appena iniziato è il secondo ciclo del progetto e sta portando la Chiesa diocesana a maturare che queste situazioni devono fare parte di percorsi pastorali ordinari. “Bisogna far sperimentare loro la maternità di una Chiesa che in alcuni casi li ha esclusi. L’attenzione al linguaggio poi, come richiama il Papa, è fondamentale: molte di queste persone parlano del progetto di vita che si è rotto come di un lutto da elaborare, di una ‘ferita’. Per questo, se a livello canonico la definizione è di ‘situazioni irregolari’, a livello esistenziale possiamo parlare di ‘situazioni ferite’”, conclude don Medos.