“Se l’essere umano si costituisce autonomo dalla realtà e dominatore assoluto vede sgretolarsi la base della vita, la base della sua esistenza, perché invece di essere collaboratore di Dio nell’opera della creazione si sostituisce a Dio. E finisce così con il provocare la ribellione della natura”. Lo ha detto il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, intervenuto stasera, nella basilica di San Giovanni in Laterano, al terzo incontro di “Insieme per la nostra Casa Comune”, itinerario di approfondimento e riflessione sull’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, promosso dalla diocesi di Roma. “L’enciclica mette in guardia nei confronti di questo ‘antropocentrismo deviato’ che rischia di cedere il passo a un biocentrismo che sminuirebbe le peculiari capacità di conoscenza, di volontà, di libertà e di responsabilità dell’essere umano, correndo il rischio che si affievolisca nelle persone la coscienza della responsabilità”. Il porporato ha, quindi, segnalato il nesso indicato dal Papa tra “antropocentrismo deviato” e “stile di vita deviato” che “favorisce atteggiamenti che causano al tempo stesso il degrado ambientale e il degrado sociale”. “Quando l’essere umano pone al centro se stesso finisce per dare priorità assoluta al suo interesse immediato, contingente, e tutto il resto diventa relativo – ha osservato il card. De Donatis -. Si scade così nel relativismo pratico che caratterizza il nostro tempo e spinge una persona ad approfittare di un’altra e a trattarla come oggetto, a considerare la nostra casa comune come una cosa da sfruttare per il nostro profitto”.