“Stabilire condizioni di vita degne e meccanismi di protezione per le comunità e i leader sociali, tanto a Leyner Palacios quanto ad altri che sono a rischio”. Nel quadro di una “soluzione integrale che risolva le cause strutturali che sono alla radice dell’attuale crisi umanitaria”. Lo chiedono al Governo colombiano i vescovi delle regioni del Pacifico e del Sudovest, che in una nota diffusa sabato tornano a esprimere ancora una volta le loro preoccupazioni e denunce per l’aggravarsi del conflitto in queste e altre regioni del Paese. Nelle ultime settimane gravi fatti sono accaduti in queste zone del Paese: dall’assedio armato alla comunità di Boyayá, nel dipartimento del Chocó, da parte dei paramilitari, alle minacce di morte al leader che lo aveva denunciato, Leyner Palacios, fino all’uccisione di altri leader sociali e in particolare di due donne nei dipartimenti meridionali del Putumayo e del Nariño. “Alziamo nuovamente la nostra voce di pastori e rivolgiamo un appello a riprendere il sentiero della pace, nella prospettiva del rispetto dei diritti umani, dei diritti dei popoli e del diritto internazionale umanitario”, scrivono i vescovi, i quali ricordano che la popolazione del Pacifico e del Sudovest è composta in maggioranza da afrodiscendenti, indigeni e meticci. Inoltre si chiede di prestare attenzione alle denunce relative a possibili situazioni di collusione di membri della Forza pubblica con gruppi illegali. Nel messaggio si riafferma, inoltre, la richiesta di cercare uscite politiche e pacifiche al conflitto armato, rivolgendosi in particolare alla guerriglia dell’Eln e ai paramilitari del’Agc (o Clan del Golfo): “Attendiamo la risposta sincera dei vari attori, attraverso gesti concreti di vera volontà di pace”. Infine, i vescovi chiedono ai colombiani di proseguire nella preghiera permanente e di continuare a lavorare con impegno nella costruzione di un paese equo, fraterno e non violento. Il messaggio è stato firmato da: mons. Darío de Jesús Monsalve Mejía, arcivescovo di Cali; mons. Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Popayán; mons. Juan Carlos Barreto Barreto, vescovo di Quibdó; mons. Mario de Jesús Álvarez Gómez, vescovo di Istmina – Tadó; mons. Hugo Alberto Torres Marín, vescovo di Apartadó; mons. Luis Albeiro Maldonado, vescovo di Mocoa – Sibundoy; mons. Rubén Darío Jaramillo Montoya, vescovo di Buenaventura; mons. José Saúl Grisales, vescovo di Ipiales; mons. Orlando Olave, vescovo di Tumaco; mons. Edgar de Jesús García Gil, vescovo di Palmira.