“Quanto avvenuto oggi è un segno di speranza che offre l’opportunità di un nuovo inizio alle istituzioni politiche dell’Irlanda del Nord”. Anche i leader delle principali Chiese irlandesi accolgono con favore l’accordo raggiunto ieri tra i partiti politici dell’Irlanda del Nord che consente, dopo tre anni di rottura, la ripresa del funzionamento di un governo e delle istituzioni decentrate a Belfast per l’Irlanda del Nord. Il Partito Unionista Dup e il repubblicano Sinn Fein hanno dato l’annuncio, mettendo così fine a tre anni di paralisi politica in Irlanda del Nord, che è senza governo e parlamento dal 2017.
Le Chiese avevano più volte unito la loro voce per chiedere il ripristino della vita politica ed istituzionale del Paese ritenendola una priorità alla luce delle importanti riforme che in questi mesi si sono avviate in materia di aborto e matrimoni civili tra omosessuali in Irlanda sia in vista di un accordo sul Brexit che coinvolge il confine tra Eire e Irlanda del Nord. “Durante questo lungo viaggio – scrivono i leader delle Chiese in un comunicato congiunto pubblicato ieri sera – abbiamo cercato di incoraggiare tutti i soggetti coinvolti a fare il possibile, a lavorare in modo creativo e coraggioso per raggiungere un accordo che consentisse alle istituzioni decentrate dell’Irlanda del Nord di rimettersi in funzione”. Le Chiese ritengono che l’Accordo raggiunto ieri sia “sia ambizioso nel suo contenuto e rifletta una soluzione equilibrata focalizzata sul bene comune”. La speranza oggi che questa nuova fase che comincia, possa finalmente superare “la crisi politica e sociale che si è sviluppata a causa della prolungata assenza di un esecutivo e di un’assemblea funzionanti”. Ciò che sta più a cuore ai leader cristiani è la costruzione di “una società pacifica e giusta centrata sul rispetto e sul riconoscimento reciproco dell’identità culturale”. Per questo sottolineano “la rinnovata attenzione” che i leader politici danno “alla riconciliazione, che – scrivono – sarà fondamentale per l’Esecutivo” chiamato a lavorare su molti fronti come l’estensione del welfare, le sfide in materia di istruzione e salute, il flagello del paramilitarismo e del settarismo. Lo scorso anno i leader cristiani avevano incontrato membri dei partiti politici e rappresentanti dei settori chiave della società civile per avviare un dialogo civico. “Rinnoviamo il nostro impegno a sostenere il nuovo esecutivo all’inizio del suo lavoro e insieme ad altri nella società civile riconosciamo la nostra responsabilità collettiva per il bene comune”.