“Pretendiamo che i membri delle Forze Armate siano guidati dalla sana coscienza del proprio dovere, senza servire parti politiche, e rispettando la dignità e i diritti di tutta la popolazione”. È l’appello che viene rivolto dalla Conferenza episcopale del Venezuela, nella “Lettera fraterna ai fratelli venezuelani nella nazione e nella diaspora e a tutti i popoli e le Chiese sorelle dell’America e del mondo”, firmata dai vescovi della Conferenza episcopale venezuelana (Cev) a conclusione dell’Assemblea plenaria. Una richiesta che arriva dopo giorni di tensione, durante i quali l’Esercito ha cercato di impedire l’accesso in Parlamento dei deputati che sono in maggioranza nell’assemblea, ma all’opposizione rispetto al Governo di Maduro.
I vescovi si rivolgono anche a tutti i politici: “Coloro che si dedicano alla politica, sia dal Governo che dall’opposizione, devono prestare la loro attenzione alle richieste della gente, rispondere alle loro necessità e non nei propri comodi che assicurano privilegi e interessi particolari”. Purtroppo però, è la dura denuncia, “per coloro che oggi stanno al vertice del Governo, non conta il bene comune, ma l’interesse inaccettabile per le ricchezze e il potere egemonico, capace di rompere qualsiasi tentativo di vivere in autentica democrazia”. In effetti, “è inaccettabile che un Paese con immense ricchezze sia stato impoverito a causa dell’imposizione di un sistema ideologico che, ben lontano dal promuovere l’autentico benessere, ha voltato le spalle ai suoi cittadini”. E “di fronte alla dichiarazione di normalità che le autorità e i mezzi di comunicazione del Governo sbandierano e diffondono, noi denunciamo invece la sua falsità e cinismo”.