Insegnamento religione cattolica: mons. Marino (Savona), “occasione di riflessione sulle domande di senso per la vita dell’uomo”

“Con l’insegnamento della religione non si va alla ricerca di seguaci, né si fa catechismo a scuola, ma si offre un’occasione di riflessione e di approfondimento sulle domande di senso per la vita dell’uomo, sui valori culturali della nostra gente e sul confronto con le altre religioni, perché ogni ragazzo possa, nell’intimo della propria coscienza, trovare risposte convincenti”. Lo scrive il vescovo di Savona-Noli, mons. Calogero Marino, nel suo messaggio per la Giornata diocesana per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola italiana, che si celebra domenica 12 gennaio, pubblicato sul mensile diocesano “Il Letimbro”. “Il 31 gennaio scadrà il termine per le iscrizioni al prossimo anno scolastico 2020-2021 e migliaia di famiglie sono chiamate anche a scegliere, se lo desiderano, l’insegnamento della religione cattolica”, ricorda il presule. Una materia scolastica che indica come “ancora apprezzata dalla maggioranza dei cittadini italiani, che ne riconoscono il valore pedagogico e culturale”. “Tra gli aspetti programmatici di questo insegnamento vi è innanzitutto l’intenzione educativa di ascoltare i ragazzi costantemente e da più parti chiamati, spesso in modo confuso e fuorviante, a compiere scelte importanti per la loro esistenza”. Nelle parole del vescovo un’indicazione precisa: “Avvalersi di tale insegnamento non significa neppure dichiarare un’appartenenza religiosa, o lasciarsi condizionare la coscienza da qualcuno: si tratta solo di chiedere alla scuola formazione ed istruzione anche sui contenuti e sulle convinzioni del cattolicesimo, che è parte integrante e costitutiva della vita, della storia, dell’arte e delle tradizioni del popolo italiano”.

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