Haiti: Sos Villaggi dei Bambini, “crisi tra le più drammatiche. Povertà, malattie e violenza”

“L’emergenza non è ancora finita. Il sisma del 2010 ha reso orfani tantissimi bambini, moltiplicato il rischio di traffici illeciti, impedito loro l’accesso allo studio. Non solo, sul Paese già profondamente provato da dittature decennali, persiste un’instabilità politica, a cui si sono aggiunte un susseguirsi di nuove catastrofi naturali e un’epidemia di colera. Tutto ciò ha fatto sprofondare il Paese in un generale stato di profonda povertà, malattie e violenza”. Lo dichiara Celigny Darius, direttore di Sos Villaggi dei Bambini Haiti, dieci anni dopo il sisma che ha devastato la capitale di Haiti, Port-au-Prince, “una delle crisi umanitarie più drammatiche della nostra epoca”. L’ong ha risposto alla catastrofe mettendo in campo squadre e programmi di emergenza per assicurare cibo, acqua, medicine e, in molti casi, anche supporto psicologico ai minori e alle loro famiglie. L’impegno dell’associazione, dopo le fasi iniziali dell’emergenza, si è concentrato sulla ricostruzione degli istituti scolastici, il 90% dei quali era andato distrutto o seriamente danneggiato. In dieci anni il programma di ricostruzione scolastica promosso da Sos Villaggi dei Bambini, in sinergia con il Governo, ha visto l’inaugurazione di nove scuole che assicurano il diritto allo studio a 3200 studenti. “Stiamo lavorando per garantire un futuro migliore a questi ragazzi – afferma Darius -. È un impegno che passa anche dall’assicurare il diritto allo studio, strumento indispensabile per prendere in mano il proprio destino”.

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