“Il Santo Padre vi incoraggia a proseguire nella vostra riflessione sulle sfide che i responsabili della scuola cattolica devono affrontare per promuovere in essa un’autentica cultura dell’incontro, in modo che possa essere una proposta di speranza e fiducia per il nostro tempo”. Lo ha scritto Papa Francesco ai partecipanti al Congresso interamericano dell’educazione cattolica, promosso dalla Confederazione interamericana per l’educazione cattolica (Ciec), in corso in questi giorni, fino al 12 gennaio, a Santiago del Cile. Il messaggio è stato letto dal nunzio apostolico in Cile, mons. Alberto Ortega Martín.
Óscar Pérez Sayago, segretario generale della Ciec, ha inaugurato il Congresso ricordando, innanzitutto, che la missione dell’organismo è di “incoraggiare l’evangelizzazione dei popoli d’America attraverso l’educazione, diffondere e difendere i grandi principi che riguardano l’organizzazione e orientamento dell’educazione cattolica e, ancora, la promozione della comunione e della solidarietà tra i suoi membri. Rivedere continuamente le pratiche, riscriverle, metterle alla prova, ripeterle e ripensarle” è, quindi, una “questione ineludibile, se si vogliono assumere le grandi sfide che definiscono il futuro e la vitalità della scuola cattolica del continente”.
In sintonia con il magistero di Papa Francesco e di fronte alle “nuove marginalità” che emergono nelle Americhe, la Ciec prevede “momenti di creatività e speranza, in cui la forza e la coerenza della nostra proposta porteranno aria fresca e un nuovo significato per bambini e giovani”.
Tra gli altri interventi, quello di suor Gloria Liliana Franco Echeverri, presidente della Conferenza dei religiosi latinoamericani e caraibici (Clar), la quale ha detto: “Con le sue parole e la sua testimonianza il Papa insiste di non stancarsi di seminare. La leadership a cui Papa Francesco ci invita è quella del Buon Pastore, di chi lascia le 99 pecore e va a cercare quella perduta, di chi fa di tutto per coloro che ama”.
Ancora, mons. Héctor Vargas, vescovo di Temuco e presidente dell’area Educazione della Conferenza episcopale cilena, ha sottolineato: “Dobbiamo promuovere una nuova presenza di leader cattolici nei vari campi della vita umana”, per questo sono necessari “nuovi metodi che consentano di forgiare alternative che siano contemporaneamente critiche e costruttive e cerchino sempre il possibile bene, con una chiara identità sociale cristiana”.