Diocesi: Civita Castellana, otto serate per riflettere su come essere “cristiani nella storia da protagonisti”

“Cristiani nella storia da protagonisti”: è il tema che fa da filo conduttore alle otto serate culturali, religiose e pastorali, promosse, a partire da ieri e fino al 20 marzo, dalla diocesi di Civita Castellana. Gli incontri si svolgono all’Auditorium “Mons. Doebbing” a Nepi, alle 20.30,. Il primo appuntamento di ieri ha avuto come relatore il vescovo di Civita Castellana, mons. Romano Rossi, che ha trattato il tema “Date a Cesare quel che è di Cesare… I cristiani nella storia come il sale della terra”. Nelle prossime serate si alterneranno sacerdoti e docenti universitari. Luigi Alici (Università di Macerata) parlerà di “Vocazione infinita e responsabilità storiche” (16 gennaio), don Walter Magnoni (diocesi di Milano) di “Oltre l’individualismo, la sfida della cura e della responsabilità” (23 gennaio), don Bruno Bignami (Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Cei) del tema “Per una ecologia integrale” (30 gennaio), Luciano Manicardi (Comunità di Bose) di “Esperienza spirituale e impegno politico dei cristiani” (6 febbraio), Leonardo Becchetti (Università Roma2) di “Primato del bene comune” (13 febbraio), Agostino Giovagnoli (Università cattolica) di “Profili di cristiani in politica” (27 febbraio), padre Francesco Occhetta (La Civiltà Cattolica) di “Testimonianza e/o presenza dei cristiani in politica in epoca di pluralismo e di laicità” (5 marzo).
“Quale rapporto si può cogliere tra Chiesa e società civile in questo tempo della globalizzazione, nell’ora della percezione sempre più diffusa del mondo come villaggio globale?”. E “come si collocano oggi i cristiani nella società?”, sono tra le domande a cui cercherà di rispondere il ciclo di appuntamenti. Alla Chiesa, infatti, spiega una nota della diocesi, “è chiesto di stare nel mondo, nel pieno degli impegni e delle problematiche, con umiltà e intelligenza, senza pregiudizi né atteggiamenti ideologici e senza logiche di inimicizia, nel cercare vie di uguaglianza dei diritti e della dignità delle persone a qualunque fede appartengano”. Sono, dunque, “interrogativi a cui i relatori cercheranno di rispondere con le loro competenze acquisite nel tempo e nella vita di cristiani nella loro fedeltà al Vangelo e di studiosi portando sempre un messaggio profetico, un messaggio per l’uomo”.

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