“Lo strumento del dialogo tra i popoli, le azioni di cooperazione allo sviluppo, gli interventi umanitari, siano praticati con convinzione e rafforzati, a livello europeo e italiano”. A chiederlo è il Cini (Coordinamento italiano Ong internazionali) che in una nota, diffusa oggi, invita “i responsabili, sia a livello nazionale che comunitario, a costruire sin da subito un orizzonte politico che parta dal nesso tra pace e sviluppo, a guardare oltre le contingenze di una risposta ad avvenimenti che, letti alla luce della nostra esperienza sul campo, si rivelano tutti come generati da una mancanza strutturale proprio di quelle condizioni minime indispensabili per permettere ad ognuno una vita dignitosa, nel rispetto delle differenze che esistono tra i popoli, ma combattendo al tempo stesso le diseguaglianze crescenti”. In questa prospettiva le Ong internazionali si dicono “pronte a mettere a disposizione degli Stati e Governi che cercano la pace, non solo la loro idealità, ma la loro esperienza, la diplomazia dal basso, una rete fittissima di relazioni a livello locale che arrivano a dialogare con i settori più esposti delle popolazioni nelle aree di crisi, e dunque quelli al tempo stesso vittime potenziali, ma anche massa di manovra per ogni intento di ulteriore destabilizzazione”. Dal Cini anche la richiesta all’Italia affinché “sostanzi la propria volontà di pace nelle aree di crisi attraverso una cooperazione rafforzata nell’area del Mediterraneo e, più in generale, con un’attenzione particolare a quei Paesi di più alta densità migratoria. Per questo chiediamo con forza al Governo di sostenere le politiche di cooperazione allo sviluppo con mezzi e risorse adeguate, come deciso in sede Onu sottoscrivendo gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile”.