Riepilogo

Notizie Sir del giorno: strutture sanitarie cattoliche, assemblea vescovi Usa, vescovi Messico su accordo con Usa, Ior, procedure d’infrazione, Siria, consumi famiglie

Strutture sanitarie cattoliche: card. Bassetti, “non possiamo dirci cristiani se non ci prendiamo cura gli uni degli altri”

“Ciascuno di noi è chiamato a prendersi cura dell’altro in forza del battesimo”. E amare le persone che abbiamo accanto “presuppone un coinvolgimento vero, reale, fisico, che si sublima nell’amore verso quel Dio che non vediamo, ma che sentiamo accanto”. Esordisce così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nella sua relazione alla Giornata di studio su identità e ruolo delle strutture sanitarie cattoliche in Italia, promossa dall’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei presso la Pontificia Università Lateranense. “Non possiamo dirci cristiani – il monito del porporato – se non ci prendiamo cura gli uni degli altri e, come  cristiani, non possiamo confondere questa nostra opera con la filantropia”, come ha spiegato il 17 ottobre 2018 Papa Francesco. “La forza del battesimo ci chiama a mettersi in gioco personalmente” nella consapevolezza che il malato “è prima di tutto persona”. “Quando si manifesta una malattia – prosegue Bassetti – scopriamo la fragilità del nostro corpo, ma anche la fragilità della nostra mente, nel nostro ecosistema, della nostra morale. È un evento imprevisto” e questo “destabilizza, atterrisce, isola. In un’epoca che esalta solo la forma e la prestanza fisica, la grande illusione è quella di un mondo di perfetti: ma fragili non  significa ‘difettosi’! Per questo la malattia è una sfida al sistema”. (clicca qui)

Usa: Baltimora, fino al 13 giugno assemblea di primavera dei vescovi sul tema degli abusi

Si apre oggi a Baltimora l’assemblea generale di primavera dei vescovi americani. Fino al 13 giugno i presuli provenienti dalle diocesi statunitensi si troveranno per discutere e votare le misure sulla responsabilità dei vescovi nella gestione degli abusi. In particolare, verranno ascoltate le relazioni del Consiglio consultivo e del Comitato di controllo. Quest’ultimo ha anticipato i dati dei casi registrati negli ultimi 30 anni, precisando che dagli anni ’80 ad oggi sono dimezzati e che nel 2018 si sono verificati solo tre episodi. “Il numero di nuove accuse oggi è una piccola parte di ciò che erano”, ha commentato il presidente della Conferenza episcopale, card. Daniel DiNardo, ricordando la parabola della pecorella smarrita, per salvare la quale il pastore abbandona le altre 99. “Per far giustizia, dobbiamo cercare ogni figlio di Dio la cui innocenza è stata sottratta da un orribile predatore in un momento qualsiasi, decenni fa o oggi stesso”, ha concluso DiNardo che ribadisce il punto sulla tolleranza zero. La Conferenza episcopale ha aperto un nuovo sito, dove si sottolinea l’importanza della prevenzione, della protezione e della responsabilità per sradicare gli abusi sessuali del clero. E sul sito la Carta di Dallas e il Motu Propriu del Papa provano l’impegno della Chiesa universale. Durante l’incontro di Baltimora, i vescovi approveranno l’elenco nazionale per la formazione, il ministero e la vita dei diaconi permanenti e le revisioni ai documenti sull’ordinazione dei vescovi, dei sacerdoti e dei diaconi. (clicca qui)

Messico: messaggio vescovi su accordo con Usa, “dispiegare 6mila guardie alla frontiera Sud non è la soluzione”

“Non si tratta soltanto di migranti: è in gioco la nostra umanità”. Si intitola così il messaggio diffuso ieri dalla Conferenza episcopale messicana (Cem), in merito all’accordo raggiunto dai Governi del Messico e degli Stati Uniti in merito alla politica migratoria e ai dazi commerciali. Un giudizio non certo benevolo, quello dei vescovi, che esprimono “preoccupazione per la mancanza di accoglienza realmente umanitaria ai nostri fratelli migranti, la quale riflette le nostre convinzioni in materia di riconoscimento e protezione dei diritti di tutti gli esseri umani in modo uguale”. Nel messaggio, firmato dal presidente della Cem, mons. Rogelio Cabrera López, e dal segretario generale, mons. Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, si legge che “dispiegare seimila effettivi della Guardia nazionale alla frontiera Sud non è una soluzione radicale che affronti le vere cause del fenomeno migratorio”. Piuttosto, si devono “combattere la povertà e la diseguaglianza in Messico e in America Centrale”, cosa che è stata “sostituita da timore di fronte all’altro, che è nostro fratello”. (clicca qui)

Ior: rapporto 2018, prosegue la riduzione dei costi. Utili devoluti integralmente al Papa

Nel 2018 l’Istituto per le opere di religione (Ior) ha servito 14.953 clienti rappresentativi di 5 miliardi  di euro in risorse finanziarie (5,3 miliardi nel 2017), di cui 3,2 miliardi relativi a risparmio gestito e in custodia; ottenuto un risultato netto pari a 17,5 milioni di euro (31,9 milioni nel 2017), nonostante la forte turbolenza dei mercati nel corso dell’anno e la persistenza di tassi d’interesse ancora molto bassi; proseguito nel processo di ottimizzazione dei costi, riducendoli a 16 milioni di euro (18,7 milioni nel 2017); registrato al 31 dicembre 2018 un patrimonio, al netto della distribuzione degli utili, pari a 637 milioni di euro, corrispondente ad un Tier 1 ratio del 86,4%, (68,3% nel 2017), a testimonianza della sua elevata solvibilità e del suo profilo di basso rischio. Sono i numeri che emergono dal bilancio dell’esercizio 2018 dello Ior approvato il 16 aprile dal Consiglio di Sovrintendenza, che ha proposto alla Commissione Cardinalizia la distribuzione integrale degli utili realizzati. (clicca qui)

Economia: Conte (premier), “procedura d’infrazione va evitata, sarebbe danno per italiani e Paese”

Nel governo “c’è piena condivisione sul fatto che la procedura d’infrazione va evitata perché è un danno per gli italiani e per il Paese. Non solo ci esporrebbe ad una fibrillazione dei mercati incontenibile che rischia di non poter essere controllata ma poi sarebbe il massimo del paradosso per un governo essere sottoposto ad una procedura che prevede periodici controlli, verifiche e la necessità di concordare ogni nuova misura di politica economica. Questo assolutamente non lo vogliamo”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, parlando ai giornalisti a margine dell’Assemblea biennale Assonime. Il premier ha riferito della riunione di ieri sera che “è stata utile per recuperare un clima di confronto e di dialogo. Era da tempo che non ci riunivamo, io con i vicepresidenti” perché “la distrazione della campagna elettorale ha impedito che ci potessimo riunire”. “Ieri – ha proseguito – abbiamo ripreso questo confronto. La riunione è stata molto utile, in un clima molo cordiale, di fiducia reciproca” e, ha sottolineato Conte, “se mi volessero mettere in un angolo non sarebbe stato questo il clima”. (clicca qui)

Siria: p. Jallouf (parroco Knaye), “se il governo arrivasse a Idlib i civili 100mila civili andrebbero verso il confine”

“Non è tutto il popolo a rischio, ma solo dove adesso stanno combattendo il governo e i ribelli, ma questa zona è già quasi vuota. Tutto il popolo che vive nelle nostre zone vuole che la guerra finisca presto. Tanti non vanno via, rimangono. Se il governo dovesse arrivare a Idlib, i civili che andranno verso il confine al massimo sono 100mila”. Lo dice al Sir padre Hanna Jallouf, francescano della Custodia di Terra Santa e parroco latino di Knaye, uno dei tre villaggi cristiani della Valle dell’Oronte, nella provincia di Idlib, in Siria, smentendo quanto avrebbe detto Pamos Moumtzis, coordinatore regionale umanitario dell’Onu per la Siria, come riportato dai media panarabi, sui civili a rischio nel nord-ovest della Siria – fino a due milioni – a causa dell’offensiva militare russa e governativa in corso da quasi due mesi. “In questo momento – aggiunge padre Jallouf – non ci sono attacchi forti”. (clicca qui)

Consumi: Marsico (Caritas Italiana), “per famiglie povere priorità è la difesa del bene casa”

“È difficile fornire una stima su quanto una famiglia povera in Italia spenda di meno rispetto ai 2.571 euro mensili stimati dall’Istat”. Così Francesco Marsico, responsabile area nazionale di Caritas italiana, commenta al Sir i dati diffusi oggi dall’Istat relativamente alla spesa media delle famiglie italiane nel 2018. “Si modifica la composizione del paniere e, paradossalmente, vegetali, carne e pesce – spiega – diminuiscono sensibilmente per le persone povere rispetto al paniere di chi ha disponibilità economiche”. “Sul paniere complessivo delle persone povere – aggiunge Marsico – la parte più drammatica che i nostri Centri di ascolto ravvisano è la difesa del bene casa con bollette, affitti. Solo quello che residua va poi a finire sui beni alimentari perché la grande questione per una famiglia povera – a meno che non sia in un piccolo centro e non abbia la casa di proprietà – è evitare di essere sfrattati e perdere la propria abitazione”.
Il responsabile area nazionale di Caritas italiana sottolinea che “i panieri dei beni sono diversi per collocazione regionale, con una famiglia media del Sud che spende di meno e che, se vive in piccoli centri, può contare su un minimo di tenuta della ‘economia informale’, con scambi, autoproduzione”. Invece, “nei centri urbani la spesa per l’abitazione la fa da padrona”. (clicca qui)