Crisi

Haiti: violenze e due vittime. Messaggio dei vescovi: “È l’ora di un radicale cambiamento, servono uomini nuovi”

Va deplorato “il male che paralizza sia la stabilità politica sia la vita socioeconomica di Haiti. Allo stesso tempo, condanniamo il fatto che il nostro Paese sia sistematicamente impoverito dalla sconcertante avidità di alcuni leader rapaci e inconsapevoli, che non tengono conto della situazione difficile delle persone in difficoltà. Tali leader non aiutano il progresso e lo sviluppo del Paese”. Da qui l’indignazione, l’instabilità politica e la violenza che da tempo imperversa. Lo scrivono i vescovi haitiani nel messaggio al Paese intitolato “L’ora di un necessario cambiamento di comportamento e di mentalità”, mentre proseguono le proteste per indurre alle dimissioni il presidente della Repubblica Jovenel Moise.
Perciò, “questo non è il tempo del regolamento di conti, ma della responsabilità e del cambiamento, il vero e radicale cambiamento”, poiché “il popolo haitiano è stanco di soffrire e di languire nella miseria. Chiediamo alla gente di distinguere chi veramente cerca il suo bene”, tenendo in conto che perché le cose cambino “servono donne e uomini nuovi, per mentalità, coscienza professionale e competenza. Perciò, il nostro dovere di cittadini è di mettere gli attori politici di fronte alle loro responsabilità”, anche riparando le ingiustizie commesse e senza sottrarsi alla giustizia.
I vescovi concludono esortando i fedeli a una preghiera speciale di adorazione, iniziata con la novena di Pentecoste, che si prolungherà fino alla Pentecoste del 2020.