Riepilogo

Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Spari in scuola a Denver. Italia ultima per crescita in Europa. Serraj dopo Conte incontra Merkel e Macron

Usa: spari in scuola Denver, ucciso studente 18enne

Uno studente di 18 anni è stato ucciso durante una sparatoria avvenuta in una scuola di Highland Ranch, nei sobborghi di Denver. Lo ha reso noto lo sceriffo locale. Nella sparatoria sono rimasti feriti almeno otto studenti, di cui alcuni gravemente. Si tratta di una scuola privata, a pochi chilometri dalla Columbine High School dove 12 studenti furono uccisi da due compagni di classe nel 1999. La polizia ha sequestrato un’auto nel parcheggio della scuola, la Stem School di Highlands Ranch, ed ha arrestato due studenti. Donald Trump è stato informato sui dettagli della vicenda e ha contattato le autorità locali.

Francia: sequestratore di Tolosa è stato arrestato

Il sequestratore di Tolosa, nel sud della Francia, è stato fermato: è quanto annuncia su Twitter il ministro dell’Interno, Christophe Castaner. Il diciassettenne è uscito dal bar tabacchi di Blagnac in cui si era asserragliato da ore, senza opporre resistenza alla polizia. Sequestra ostaggi a Tolosa, “Io milizia dei gilet gialli” – “Sono il braccio armato dei gilet gialli”. A 17 anni, alle spalle già qualche furto e un fermo per i disordini proprio durante una manifestazione dei gilet gialli a metà dicembre, Yanis è passato all’azione: un casco sulla testa e una pistola in mano, ha preso in ostaggio 4 donne in un bar tabacchi di Tolosa, lasciandole andare solo dopo diverse ore.

Pakistan: bomba contro polizia a santuario sufi di Lahore, sei morti

È di almeno sei morti il bilancio di un attentato contro le forze di sicurezza a guardia di un santuario sufi a Lahore, in Pakistan. L’esplosione di una bomba ha provocato anche una quindicina di feriti al santuario di Data Durbar. Da lunedì i musulmani nel mondo festeggiano il Ramadan, il mese sacro islamico. Centinaia di persone si trovavano all’interno del santuario al momento dell’esplosione. L’esplosione è avvenuta poco distante dal santuario di Data Darbar, uno dei più grandi santuari dell’Asia meridionale, vicino ad un’auto della polizia parcheggiata davanti a un posto di blocco.

Economia: Commissione Ue, Italia ultima per crescita. Conte, “critiche ingenerose”

La Commissione Ue taglia ancora le previsioni di crescita dell’ Italia: +0,9% nel 2018, +0,1% nel 2019, +0,7% nel 2020. Nella nuova stima, senza aumento dell’Iva, il deficit sale a 2,5% nel 2019 e 3,5% nel 2020. Mentre il debito schizza a 133,7% nel 2019 e a 135,2% nel 2020. Nella classifica Ue, l’Italia è ultima per crescita, investimenti e occupazione. Dopo la diffusione dei dati, lo spread è salito oltre 260 punti. “Le previsioni della Commissione Europea mi sembrano ingenerose,” ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E questo perché lo 0,1% significherebbe che gli ultimi provvedimenti presi non “avrebbero nessuna prospettiva di crescita”. Secondo Conte “non valutare che le nostre misure avranno qualche impatto è un atteggiamento pregiudizialmente negativo da parte della Commissione”.

Libia: Serraj in Europa, dopo Conte, incontri con Merkel e Macron

È durato un’ora e mezzo il colloquio tra il Premier italiano Giuseppe Conte e l’omologo del Governo libico di unità nazionale Fayez al Serraj, accolto a Palazzo Chigi da un picchetto d’onore. I due non hanno rilasciato dichiarazioni al termine del vertice ma quel che è certo è che l’Italia ha sempre dichiarato di non stare con né con Tripoli né con Bengasi “ma col popolo libico”. Sarraj vuole però un appoggio più deciso ed è preoccupato dal recente appoggio che gli Stati Uniti sembra abbiano accordato ad Haftar: per questo, è volato a Berlino per incontrare Angela Merkel, per poi proseguire verso Parigi per un faccia a faccia con Emmanuel Macron.

Roma: continua la protesta contro una casa popolare assegnata ai Rom

Continua il presidio degli abitanti di Casal Bruciato, alla periferia di Roma, contro l’assegnazione di una casa popolare a un nucleo di 14 nomadi. Alcune decine di residenti di via Sebastiano Satta sono scesi in strada, assieme a militanti di Casapound, per protestare contro l’ingresso dei nomadi nell’abitazione. “Li vogliamo vedere tutti impiccati, bruciati”. A dirlo alcune donne radunate nel cortile condominiale di via Satta a Casal Bruciato.