Criminalità organizzata

Sparatoria a Napoli: Mattone (Comunità Sant’Egidio), “la camorra non è un’emergenza, occorre ribellarsi ogni giorno”

La Comunità di Sant’Egidio insieme alla parrocchia di Santa Maria del Cammino, vicina a piazza Nazionale, ha organizzato sabato sera, 4 maggio, una preghiera per la piccola Noemi, ferita venerdì pomeriggio da un proiettile vagante durante una sparatoria. “Concordo con quello che dice il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho: la camorra non è un’emergenza, bisognerebbe rivoltare la città per stanare i malavitosi”, sostiene Antonio Mattone, portavoce della Comunità di Sant’Egidio di Napoli. Il ferimento di Noemi, secondo Mattone, “è la punta di un iceberg che emerge da un sottobosco in cui la camorra ha contatto con tanti ambienti della città. Quando avvengono episodi come quello di cui è stata vittima la bimba tutti si indignano, ma accettano tante situazioni che possono sembrare normali ma che denunciano illegalità, come affidare l’auto a un parcheggiatore abusivo. In questo modo la camorra cresce sul territorio”. “Preoccupa questa commistione tra legale e illegale, che nessuno vuole vedere, persino le istituzioni – continua il portavoce di Sant’Egidio –. Pensiamo al fenomeno delle case occupate abusivamente dai camorristi. Un mese fa il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, ha denunciato che la camorra fa affari anche con imprenditori: c’è una serie di intrecci che la città non vuole vedere, solo quando ci sono questi episodi tragici, allora si scende in piazza, ma bisognerebbe ribellarsi giorno per giorno”.