Camorra e degrado

Scampia: don Gargiulo (parroco), “non abbiamo risorse né poteri da supereroi, ma come Chiesa stiamo accanto alla gente”

“Tornare alla normalità”. È questo l’auspicio che il parroco di Maria SS. del Buon Rimedio, la parrocchia delle Vele di Scampia (Napoli), don Alessandro Gargiulo, esprime per il quartiere dove è impegnato dal 2006, in un’intervista al Sir, a pochi giorni dalla consegna del cantiere per la demolizione della Vela verde. Accanto a questo, il sacerdote chiede “una presenza viva delle istituzioni e azioni che garantiscano ai cittadini i diritti fondamentali”. Tra i problemi del quartiere, “la prepotenza di alcuni che mortifica la gente perbene, la scarsa vivibilità, la gestione dei rifiuti, la sicurezza delle strade”. Tra le positività, “il ruolo della famiglia come ammortizzatore sociale, giovani che restano invece di scappare per costruire una realtà impregnata dello stile del Vangelo, la presenza di alcune associazioni.
Un compito importante è quello che spetta alla Chiesa: “È quello di stare accanto alle persone nello spirito del Vangelo – afferma il parroco -. Questo è quello che ci contraddistingue: non abbiamo risorse né poteri da supereroi, ma come Chiesa abbiamo scelto di vivere accanto alla gente in un posto dal quale molti sarebbero voluti andare via”. Oltre alla missione evangelizzatrice, “abbiamo, poi, un ruolo di sostegno per chi, cattolico e non, è in difficoltà rispondendo a bisogni primari delle persone, come pagare le bollette. Nella nostra società, partire dalle periferie diventa un’opportunità per vedere meglio il mondo, anche se i dolori, le sofferenze, le solitudini si amplificano in un mondo un po’ marginalizzato: stare accanto è nostro compito, come pure essere presidio di legalità perché qui è una zona di confine e c’è la possibilità di evangelizzare il mondo di coloro che hanno scelto di stare fuori dalla comunità civile con le loro azioni.
A Scampia ci sono quattro parrocchie. Quella di Maria SS. del Buon Rimedio a breve avrà una nuova casa: “Stiamo costruendo la nuova chiesa, a 50 metri dalla vecchia, con i fondi della Cei”.