Convegno nazionale

Fisc: sr. Pascale, “essere europei significa avere uno sguardo globale, ma non dobbiamo dimenticare di vedere l’umano”

Faenza, 17 maggio: convegno Fisc (foto Gianni Zampaglione)

(dall’inviato a Faenza) “Essere europei significa avere uno sguardo globale, ma non dobbiamo dimenticare di vedere l’umano”. Lo ha affermato suor Audrey Pascale, della Fraternità monastica di Gerusalemme, intervenendo al convegno nazionale della Fisc “Colori d’Europa, le sfide del terzo millennio” in corso da questa mattina a Faenza. Nata a Parigi, figlia di un padre francese e di una madre tedesca e con nonni anche di origine italiana e ceca, suor Pascale ha invitato – richiamando le parole di Papa Francesco – a “costruire ponti e non muri”. Per l’Europa, “geografica, culturale, spirituale” è importante “non dimenticare il lato orientale”, perché, come diceva san Giovanni Paolo II, “dobbiamo respirare con i nostri due polmoni”. Suor Pascale ha sottolineato la necessità di “riconoscere l’altro per fare la vera pace”. Serve “avere disponibilità, apertura” oltre che “lo spirito di discernimento, quell’intelligenza per essere adulti e cristiani maturi che non cadono nella paura”. “Cultura del dialogo” e “capacità di ascolto” sono gli altri aspetti sottolineati dalla religiosa, secondo cui bisogna impegnarsi per “costruire l’unità nel rispetto delle diversità. Ci vuole tempo per costruire la comunità, la si costruisce ogni giorno”. E ha ammonito: “Unità non è uniformismo”. Nel corso della mattinata Simona Sangiorgi ha parlato di Faenza a 50 anni dal Premio Europa mentre Samuele Marchi ha presentato il progetto “Rediscovering Europe” che vede Faenza partner con altre 7 città europee Bergerac (Francia), Byala (Bulgaria), Boleslawiec (Polonia), Daugavpils (Lettonia), Schwabisch-Gmund (Germania), Talavera (Spagna) e Timisoara (Romania) per promuovere la percezione dell’Ue come “affare” dei cittadini, con il loro protagonismo. Significative, poi, le testimonianze di giovani che hanno raccontato la loro esperienza di “protagonisti in Europa” grazie a volontariato ed Erasmus. Infine, in un video proiettato in sala, Paola Cairo, direttrice di “PassaParola magazine”, ha parlato della diffusione e delle attività del mensile italiano in Lussemburgo.