Convegno nazionale

Fisc: Guljaev (giornalista bielorusso), “nel mio Paese il problema principale è ottenere le informazioni, sono filtrate” da organizzazioni statali

(dall’inviato a Faenza) “In Bielorussia il problema principale per i giornalisti è quello di ottenere le informazioni perché quasi tutte le imprese sono statali servizi. Ogni informazione è filtrata da organizzazioni interne per l’ideologia che parlano quasi esclusivamente ai media statali”. A raccontare la situazione in cui devono i media in Bielorussia è stato oggi pomeriggio il giornalista bielorusso Anatolij Guljaev, membro della Federazione europea dei giornalisti e docente alla European Humanities University di Vilnius (Lituania), nel suo intervento al convegno nazionale della Fisc “Colori d’Europa, le sfide del terzo millennio” in corso a Faenza. Guljaev ha fornito uno spaccato della “differenza tra i media statali, sui quali si parla di politica, e quelli non statali, che si occupano di altro e non influenzano per nulla la situazione politica del Paese”. “Problemi molto seri – ha proseguito – si verificano per i giornali non statali quando ci sono delle elezioni”. “Nei periodi elettorali – ha spiegato – ci sono conflitti con la stampa e persecuzioni verso i giornalisti; nelle ultime elezioni sono stati trattenuti 170 giornalisti, e nelle elezioni precedenti il numero era stato superiore”. Parlando di etica, deontologia e autoregolamentazione, Guljaev ha fatto dei raffronti tra Bielorussia e Lituania rispetto alla situazione in cui operano i giornalisti: “i vicini lituani non hanno affatto i nostri problemi, non ci sono persecuzioni”. Un altro aspetto esposto è quello relativo al fatto che “in Bielorussia i cittadini evitano di entrare in conflitto con i media”, retaggio dell’epoca sovietica quando la stampa era in sostanza tutta di regime. Verso i giornalisti, poi, “ci sono parecchie cause perché escono informazioni che non avrebbero dovuto uscire. In più i mezzi di informazioni statali sono finanziati per milioni di euro, quelli ‘privati’ non sono affatto finanziati”. Altro problema è la “battaglia tra giornalisti di media di Stato e quelli ‘privati’, che si accusano vicendevolmente di non essere professionisti”. Guljaev ha anche rivendicato l’impegno per il “rispetto degli standard dell’etica professionale”: “cerchiamo di seguire le vicende di violazione, ma molto spesso non ci riusciamo”.