Africa

Exco2019: Nsimadala (Eaff), domanda di birra di banana in aumento. Risultati oltre le aspettative

(DIRE – SIR) – “In Uganda si chiama “mubisi”, in Congo “kasiksi”, in Rwanda “urwagwa” e in Kenya “urwaga”, ma la ricetta non cambia: è birra di banana e fa lievitare il valore”. A parlare con l’agenzia “Dire” è Elizabeth Nsimadala, presidente della Eastern Africa Farmers Federation (Eaff). Non una rappresentante di contadini qualsiasi ma, a sud del Sahara, la prima trentenne a guidare una federazione transnazionale. Con Eaff l’impegno è portare la voce dei singoli agricoltori e poi quelle delle loro cooperative e associazioni fino alle istituzioni della Eastern African Community (Eac), un blocco composto da sei Paesi, con una popolazione complessiva di circa 180 milioni di abitanti. “Come Federazione abbiamo promosso e sostenuto l’approvazione parlamentare della East African Cooperative Societies Bill” spiega Nsimadala: “Questa legge, sottoposta ora alla ratifica degli Stati membri, liberalizzerà il commercio dei prodotti agricoli facendola finita una volta per tutte con pagamenti e controlli di dogana”. Una delle sfide chiave per gli agricoltori, però, resta la creazione di valore aggiunto. Il tema è stato discusso a Exco2019, l’expo della cooperazione che si chiude oggi a Roma. Nell’intervista, nei padigioni di Fiera Roma, Nsimadala fa riferimento anche alla sua esperienza personale come produttrice di banane nel distretto di Bushenyi, nell’Uganda occidentale. “Durante i picchi stagionali capitava che a causa dell’inefficienza dei mercati e della mancanza di infrastrutture i caschi venissero venduti ad appena cinque centesimi di dollaro l’uno”, sottolinea la presidente della Eastern Africa Farmers Federation. “È stato per questo che abbiamo puntato sulla birra, una bevanda alcolica che si ottiene dalla fermentazione della polpa con l’aggiunta di farina di sorgo, miglio o mais come lievito”. I risultati, nei villaggi di Bushenyi, con i marchi Taliz o Tida, sono stati oltre le aspettative. Secondo Nsimadala, che nel fine-settimana sarà insignita a Lussemburgo di un riconoscimento speciale della World Farmers Association, “il valore di un casco di banane può passare da tre a 150 dollari, perché la domanda della birra sta aumentando anche in Europa e ormai supera l’offerta”. (www.dire.it)