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Pasqua: mons. Valentinetti (Pescara), “una vita terrena da risorti e non ammosciata, piena di inadempienze e di fatiche”

“Cristo ci chiede e ci dà la possibilità di risorgere ogni giorno, di risorgere nella nostra interiorità perché ci libera dal peccato, dalla paura di rimanere schiavi dei nostri limiti e delle nostre inadempienze”. Lo dice mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, nel suo videomessaggio per la Pasqua rivolto ai fedeli della diocesi. Il Risorto “ci libera da tutto ciò che psicologicamente ci può condizionare nelle nostre relazioni umane, ma soprattutto ci libera dalla paura della morte, del peccato, della trasgressione e delle inadempienze” e “colma tutti i nostri limiti con l’energia potente della sua vita al di là della morte”. Una liberazione anche, sottolinea l’arcivescovo, dalla “paura dell’altro”, che “molte volte ci inquieta specialmente quando si mostra come colui che ha il colore della pelle diverso dal nostro”. Evidenziando, ancora, che “il Risorto ci dà la possibilità dell’eternità”, mons. Valentinetti ribadisce che “ci dà l’energia spirituale per poter crescere interiormente ed essere pronti a testimoniare con la nostra vita le cose belle dell’esistenza, perché questa vita terrena sia una vita da risorti e non ammosciata, piena di inadempienze e di fatiche”. Infine, l’incoraggiamento alla Chiesa locale a “fare tutto ciò che possiamo per i poveri, gli ultimi, gli anziani, gli emarginati, gli ammalati e dire che vogliamo essere risorti”.