Indagine

Sicurezza: Iai-Laps, italiani preoccupati da terrorismo di matrice islamica e situazione in Libia

La minaccia che più preoccupa gli italiani è il terrorismo di matrice islamica (82%). Seguono la situazione in Libia (74%), gli attacchi cyber e l’incertezza degli approvvigionamenti energetici (entrambi al 72%), mentre i flussi migratori rappresentano una minaccia per il 69% del campione. Meno preoccupazioni destano le tensioni tra Russia e Occidente, la situazione in Afghanistan o l’ascesa della Cina come potenza globale, avvertiti comunque come minacce dalla maggioranza assoluta degli intervistati. È quanto emerge dall’indagine “Gli italiani e la difesa. Le minacce alla sicurezza nazionale e la politica di difesa italiana” condotta dal Laboratorio analisi politiche e sociali (Laps) dell’Università di Siena in collaborazione con lo Iai i cui risultati verranno presentati domani al Senato nel corso di un evento ospitato nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. “Da un lato, il primato del terrorismo può essere dovuto agli attentati che hanno avuto luogo negli ultimi anni in Europa”, spiegano Karolina Muti e Alessandro Marrone dello Iai. “Eppure, l’Italia non ne ha subito alcuno, a differenza dei vicini d’oltralpe, della Germania, del Belgio o del Regno Unito. Si potrebbe dunque pensare a una sorta di effetto psicosi, vista anche la grande copertura mediatica che ricevono questi eventi”.
“Più comprensibile – aggiungono – la preoccupazione per la situazione in Libia, che rappresenta il focolaio di instabilità più vicino all’Italia ed è in preda all’anarchia dal 2011. Con le truppe del generale Haftar che si sono mosse verso Tripoli e il governo al Sarraj, appoggiato dall’Italia, in allarme, il caos sembra ancora avere la meglio a otto anni dalla caduta di Gheddafi. La vicinanza geografica e il nesso tra la stabilità libica e i flussi migratori probabilmente rendono questo tema molto sentito dai cittadini”.