Lettera

Pasqua: mons. Savino (Cassano all’Jonio) ai politici, “lasciamo che la Risurrezione ci scuota dall’immobilismo e riprendiamo a camminare insieme”

“Lasciamo che la Risurrezione ci scuota dall’immobilismo e riprendiamo a camminare insieme”. Lo ha scritto mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, rivolgendosi ai politici del territorio. “Quante volte nella politica come nel sociale, davanti ad un progetto appena abbozzato, si scatenano divisioni, particolarismi e personalismi, veri alleati dell’immobilismo?”, si è chiesto il presule, per il quale “essi sono forme occulte di un peccato che potrei definire dell’immobilismo colpevole”.
Per il vescovo di Cassano, “il Signore risorto ci prende per mano e ci fa camminare insieme in una vita nuova”. Infatti, “la morte di Cristo non è insensata, rancorosa, vendicativa, invulnerabile” ma “liberatrice e salvifica”, perché comporta “il superamento dell’uomo vecchio e la liberazione da ogni dominio delle strutture di peccato”.
Per mons. Savino, “ne abbiamo davvero bisogno” perché “oggi più che mai l’accumulazione e la concentrazione del capitale a livello mondiale e il peggioramento complessivo delle condizioni dei lavoratori manifestano il prevalere della finanza sulla persona”.
“L’evento della Resurrezione di Cristo apre alla dimensione dell’oltre – ha proseguito il vescovo – che riporta alla vita, alla fraternità, alla pace”. Per questo ha chiesto ai politici del territorio “di dare tempo al tempo, di agire in modo locale pensando in modo globale, di lavorare nella prospettiva del futuro e della speranza”.