Sanità

Migranti: Msf, una esperienza virtuosa dall’ex-Moi di Torino per garantire accesso alle cure

Una esperienza virtuosa per garantire l’accesso alle cure per i migranti e i rifugiati che abitano nell’insediamento informale dell’ex-Moi di Torino. Una collaborazione tra Medici senza frontiere e la Asl “Città di Torino”, il Comune di Torino per consentire di iscrivere centinaia di persone all’anagrafe, al servizio sanitario nazionale e al medico di famiglia, grazie alla presenza di due mediatori culturali scelti e formati tra gli stessi residenti all’ex-Moi: al 31 dicembre 2018 sono state assistite 469 persone, di cui 40 donne e 14 minori. Al momento del primo contatto con Msf, il 74% degli assistiti non era iscritto al Servizio sanitario nazionale e l’82% era privo di medico di famiglia o pediatra di libera scelta. Lo sportello della Asl ha invece assistito dal 1° marzo al 31 dicembre 2018 275 persone, il 67% dei quali residenti all’Ex-Moi. Il supporto fornito dai mediatori interculturali ha riguardato, per il 60% dei casi, l’iscrizione o il rinnovo al Ssn , con l’assegnazione del medico di famiglia. Grazie al lavoro svolto dai due mediatori interculturali i tempi di iscrizione degli abitanti dell’Ex-Moi sono passati dai due mesi all’inizio del 2017 all’attuale settimana. Al 31 dicembre 2018, sono state 111 le pratiche per l’ottenimento della residenza virtuale istruite con il supporto dei mediatori interculturali di Msf presso gli uffici comunali. Quando necessario, i mediatori interculturali, i volontari e gli operatori di Msf hanno accompagnato personalmente le persone presso gli uffici competenti per l’espletamento delle pratiche. In totale sono stati 355 gli accompagnamenti. Sono i dati resi noti oggi da Medici senza frontiere nel rapporto “Inclusi gli esclusi”, che sarà presentato oggi alle 18 durante un evento al circolo della stampa di Torino. In Italia sono almeno 10.000 i migranti e rifugiati che vivono in insediamenti informali in condizioni durissime, con accesso limitato a cure e servizi.