Omelia

Domenica delle Palme: mons. Boccardo (Spoleto-Norcia), “Gesù, con la croce, ci mostra l’unica via che non delude”

“Gesù ci indica la via della croce come quella che dobbiamo percorrere per seguirlo in verità. La via della fede è la via della croce, cioè l’affidarsi a lui, al suo disegno salvifico; è credere in lui crocifisso, segno dell’amore illimitato di Dio per l’uomo; è seguire lui, sceglierlo come modello e guida, senza spaventarsi della croce”. Lo ha detto l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, nell’omelia della Messa della Domenica delle Palme che ha celebrato ieri nella cattedrale di Spoleto. Il presule ha indicato la via della croce non come “una via che rinneghi la ragione, né la felicità come oggetto necessario dell’agire umano, né la spontaneità come caratteristica dell’agire”. “La via della fede o della conversione o della croce è la via della vita, la vita di Dio con noi, per noi, come noi. È la via della vittoria di Dio, così come essa si snoda attraverso i sentieri di un’umanità frammentata e divisa, di una cultura decadente, di una società corrotta e corruttrice”. L’arcivescovo ha osservato che “oggi assistiamo al crollo dei miti di salvezza e al moltiplicarsi di visioni riduttive o egemoniche dell’uomo e della società, dove sembra prevalere l’individualismo e la paura nei confronti dell’altro diverso da sé. E cresce il pericolo di rinunciare alla verità profonda dell’uomo, di divenire vittime di un pragmatismo che lo riduce a pura funzione”. Nelle parole di mons. Boccardo la consapevolezza che “circolano tante proposte di salvezza, tanti progetti che rispondono ai desideri umani e che tuttavia lasciano insoddisfatti”. “Ma l’uomo rimane bisognoso di salvezza e cosciente del limite della morte; perciò mira a una salvezza totale, non solo parziale. Gesù, con la croce, ci mostra l’unica via che non delude, capace di riportare anche su questa terra squarci di giustizia e di umanità”. “Perché la via della croce, se assunta con responsabilità e coscienza, conduce ad incrociare e sostenere tutti i messaggi di vita che risuonano nella storia, ma che non riescono a fondersi e a sciogliere i nodi dell’ingiustizia che opprime l’umanità”.