Conflitti

Yemen: Save the Children, sale a cinque il numero dei bambini vittime del bombardamento all’ospedale di Kitaf

È salito a cinque il numero di bambini uccisi ieri durante il bombardamento aereo che ha colpito un ospedale sostenuto da Save the Children a Kitaf, in Yemen. “La vittima più giovane aveva solo 8 anni, a cui si aggiungono un bambino di 10 anni, due di 12 e uno di 14. Il bilancio totale dell’attacco è quindi di 8 vittime. I bambini, insieme ai tre adulti, hanno perso la vita quando un missile ha colpito una stazione di benzina vicino all’ingresso dell’ospedale di Kitaf, a circa 60 km dalla città di Saada, nel nord-ovest del Paese. I pazienti e il personale sopravvissuti al bombardamento sono fuggiti nelle aree circostanti e l’ospedale è stato costretto a chiudere”, spiega Save the Children.
Dalle prime ricognizioni dell’organizzazione emerge che le medicine e le attrezzature mediche sono state danneggiate o distrutte nell’attacco e la farmacia completamente devastata. Lo staff di Save the Children sul campo conferma che “le condizioni di sicurezza nell’area sono in continuo deterioramento, con attacchi aerei che continuano a verificarsi nelle aree circostanti”.
Una delle vittime era una guardia di sicurezza di turno all’ospedale. Durante il suo funerale oggi è stato lanciato l’allarme di un altro possibile attacco aereo e i parenti sono stati costretti a fuggire e a mettersi al riparo. Alcune famiglie di Kitaf sono state costrette a fuggire dalle loro case nel tentativo di raggiungere un luogo sicuro. L’ospedale rappresenta la principale struttura sanitaria della zona, che garantisce fondamentali aiuti salva-vita a circa 5.000 persone.
Le parti in conflitto, infine, aggiunge Save the Children, erano perfettamente a conoscenza che la struttura fosse un ospedale e le parti in conflitto sono quindi obbligate a evitare di colpire tali strutture, fermandosi a una distanza non inferiore a un raggio di 100 metri. Il bombardamento, invece, è caduto ad appena 50 metri dalla facciata dell’ospedale.
“Nonostante queste comunità siano ormai logorate da quattro anni di guerra cruenta, questo vile bombardamento ha causato in loro ulteriore paura e fortissimo shock. Mentre continuano gli attacchi aerei nell’area, una persona del nostro staff sul campo ha dichiarato di non aver mai avuto tanta paura nella sua vita come in questa occasione. Non solo questo attacco ha causato morti e feriti, ma rischia di avere un impatto catastrofico sulla possibilità per 5.000 persone presenti nell’area di ricevere cure fondamentali”, ha dichiarato Jason Lee, vicedirettore di Save the Children in Yemen. “Le donne incinte potrebbero essere costrette a partorire senza l’assistenza medica necessaria. I minori malnutriti, inoltre, potrebbero non ricevere cure salvavita. Non ci sono scuse che possano giustificare questo orribile atto. Cinque bambini e un operatore sanitario hanno perso la vita in un luogo destinato a salvarli. Deve essere avviata subito un’indagine seria per far luce su quanto accaduto e i responsabili devono essere assicurati alla giustizia”, ha concluso Lee.