Rapporto Centro studi

Economia: Confindustria, per il 2020 “la preoccupazione maggiore è la finanza pubblica”

Per il 2020 “la preoccupazione maggiore è la finanza pubblica”. Lo afferma Confindustria che oggi diffonde il nuovo rapporto “Dove va l’economia italiana e gli scenari geoeconomici” elaborato dal proprio Centro studi. “A legislazione vigente – viene spiegato – il 1° gennaio 2020 ci sarà l’aumento di circa 3 punti delle aliquote Iva ordinaria e ridotta. L’attività economica sarà penalizzata, con un effetto negativo sulla crescita di 0,3 punti percentuali, anche se il deficit/Pil migliorerà di 0,9 punti per rimanere al 2,6%”, viene spiegato. “Questo non basterà per realizzare la correzione strutturale del bilancio richiesta dalle regole europee e servirebbe comunque una manovra correttiva”.
Confindustria denuncia che “il Governo ha dunque ipotecato i conti pubblici e non ci sono opzioni indolori, con la finanza pubblica a un bivio: l’alternativa al rincaro Iva è far salire il deficit pubblico al 3,5%, causando un ulteriore aumento dei tassi sovrani che retro-agirebbe sul deficit e avrebbe effetti recessivi”. E “se si volessero annullare gli aumenti Iva e fare la correzione richiesta del bilancio strutturale, servirebbero 32 miliardi di euro. Senza risorse per la crescita”.