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Diocesi: Perugia, don Marco Salvi, nominato vescovo ausiliare, sarà consacrato domenica nella cattedrale di Arezzo

“La realtà perugina che sto incontrando è una realtà ricca, vivace e piena di iniziativa, anche complessa, con risorse umane interessanti che poi sono la vera ricchezza di una Chiesa”. A dirlo a pochi giorni dalla sua ordinazione episcopale è don Marco Salvi, attuale parroco di Anghiari (Arezzo), nominato da papa Francesco, il 15 febbraio scorso, vescovo titolare di Termini Imerese e vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, dove farà ingresso ufficiale domenica 5 maggio . Domenica 31 marzo, alle 17 nella cattedrale di Arezzo, sarà consacrato vescovo per l’imposizione delle mani dei cardinali Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, e dell’arcivescovo mons. Riccardo Fontana, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Concelebreranno diversi presuli toscani, umbri e di altre regioni, oltre a numerosi sacerdoti anche perugino-pievesi. Venendo come pastore in terra umbra, mons. Salvi, nato nel 1954 a Sansepolcro (Arezzo), “rinsalda il legame della Chiesa di Perugia-Città della Pieve con la Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro dalla quale l’Umbria ha avuto in dono, dieci anni fa, il pastore Gualtiero Bassetti, nominato da papa Benedetto XVI, il 16 luglio 2009, arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve e creato cardinale da papa Francesco il 22 febbraio 2014”, si legge in un comunicato. Nel frattempo, l’augurio che mons. Salvi rivolge alla comunità diocesana perugino-pievese, nell’attesa di abbracciarla idealmente tutta il 5 maggio in San Lorenzo, “è che la Pasqua di Cristo sia per tutti il trionfo della vita nuova che nasce da quel sepolcro vuoto, ma che ancora oggi Cristo vivo è operante in mezzo a noi”.  Per mons. Salvi , architetto – ingegnere, “carità è cultura”, come recita il titolo del 41° Convegno nazionale delle Caritas diocesane in corso a Matera. Per essere stato per anni docente di Storia dell’arte nei licei aretini, a diretto contatto con i ragazzi, “il mondo giovanile sarà da lui molto seguito”, si legge in un comunicato, ma anche “gli ultimi” avranno “priorità pastorale e sociale per l’uomo e per il pastore”.