Oltre il conflitto

Siria: conclusa la Conferenza internazionale. Ricostruzione, impegni per 8 miliardi di euro in due anni

(Bruxelles) “Il nostro obiettivo non cambia: un processo politico della Siria e guidato dalla Siria, facilitato dall’Onu, per stabilire una governance inclusiva e non settaria per una Siria unita. Questo è ciò a cui tutti stiamo cercando di lavorare e questo è il motivo principale per cui abbiamo convocato la Conferenza di Bruxelles”. Sono parole di Federica Mogherini, Alto rappresentante Ue per la politica estera, al termine dei tre giorni di conferenza (12-14 marzo). Obiettivo primario resta “rilanciare i negoziati di Ginevra e porre fine alla guerra in Siria, perché congelare il conflitto non è una soluzione”, sempre la Mogherini. A Bruxelles si è parlato di problemi umanitari e di resilienza, di siriani rimasti nel Paese e di rifugiati in Giordania, Libano e Turchia. Da Bruxelles si riparte con un impegno “per un totale di 8,3 miliardi di euro”, di cui 6,2 miliardi per il 2019 e 2,1 miliardi per il 2020. Due terzi di quei fondi sono Ue: 2,57 miliardi della Commissione e 4,22 degli Stati membri. “Un’intera generazione che non ha mai sperimentato la normalità ha ancora bisogno di noi” ha sottolineato il commissario per la politica di vicinato Johannes Hahn. L’Ue continuerà ad aiutare “il popolo siriano per tutto il tempo necessario”, il commissario per gli aiuti umanitari Christos Stylianides: in Siria, per superare “la situazione umanitaria, incubo per milioni di persone”; nei Paesi limitrofi e alle comunità siriane rifugiate perché “diventino più autosufficienti e possano vivere in dignità e normalità”.