Seminario di studi Pul

Pace: Menozzi (Normale di Pisa), “i cattolici e la guerra nel XX secolo”

“Quando scoppiò la Prima Guerra mondiale i cattolici si trovavano ancora a fare i conti con il retaggio della guerra giusta, frutto di un’elaborazione teologica millenaria. Anche se Benedetto XV dichiara la sua imparzialità, per i credenti è possibile partecipare alla guerra, in base al principio di presunzione che essa sia lecita. Per il credente obbedire all’autorità è una virtù, purché non ci sia un’adesione interiore alla guerra”. Oggi pomeriggio, ha parlato di cattolici, pace e guerra nel XX secolo Daniele Menozzi, professore di Storia contemporanea alla Scuola Normale di Pisa, durante il seminario di studio alla Pontificia Università Lateranense, a Roma, dedicato al tema “Formare gli operatori di pace”. Non tutte le Chiese locali accolsero, però, le indicazioni della Santa Sede e, in alcuni ambienti, si arrivò alla “sacralizzazione della violenza bellica”. Per questo, “nell’agosto del 1917 Benedetto XV pubblicò la nota con la famosa frase dell’inutile strage, che mette in dubbio il principio di proporzionalità che non può essere attivato nella guerra in corso”. In realtà, ha osservato lo storico, “la teologia della guerra giusta contiene le risorse per mettere in questione il ricorso alla guerra”, come dimostra il tentativo alla fine degli anni Venti con alcuni teologi, tra cui don Luigi Sturzo, che proponevano una organizzazione internazionale per ridurre gli eserciti e una polizia internazionale per chi rifiuta i negoziati. Le Chiese istituzionali, invece, “presero la strada dei Concordati, nel primo dopoguerra, tanto che negli anni Trenta ci furono altre guerre e ritornò anche la teologia della guerra giusta”.
Nel secondo dopoguerra, con la “Pacem in terris” di Giovanni XXIII “viene evidenziato che, in un’epoca di armi nucleari, è irrazionale la guerra, perché dopo una guerra nucleare quale giustizia si poteva ricreare? Quindi, c’è un no alla guerra”. “Con Papa Francesco, secondo il quale il metodo per affrontare la guerra è la non violenza – ha concluso Menozzi -, arriviamo alla conclusione del percorso della riflessione della Chiesa sul tema”.