La Civiltà Cattolica

Clima: M. e R. Czerny, alla Cop24 “progressi per ridurre emissioni ma è mancata volontà politica di agire tempestivamente”

Dal 3 al 14 dicembre 2018 i governi di tutto il mondo si sono riuniti nella città polacca di Katowice in occasione della Cop24, il vertice sul clima convocato per stabilire le modalità attuative dell’Accordo di Parigi 2015 sui cambiamenti climatici. In quelle giornate “sono stati compiuti progressi nel regolamento per ridurre le emissioni di gas serra, ma è mancata la volontà politica di agire tempestivamente”. È quanto si legge in un articolo sul numero de La Civiltà cattolica in uscita il 2 marzo, a firma di Michael Czerny, sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, e di suo fratello Robert Czerny, autore freelance, residente in Canada. A partire dal 1995, le Cop si sono svolte ogni anno con l’obiettivo di dare espressione concreta alla Convenzione quadro Onu sui cambiamenti climatici adottata nel 1992 ed entrata in vigore nel 1994. La Chiesa cattolica ha partecipato attivamente a tutte e la Santa Sede ha fornito un supporto significativo a quanto è stato adottato alla Cop21 e alla Cop24, offrendo agli Stati incaricati della negoziazione una serie di spunti in un Position Paper sul punto di vista di Papa Francesco “sulla cura della casa comune”. Il documento, spiegano gli autori dell’articolo, “aggiornato dal 2015 al 2018, auspicava che l’Accordo di Parigi e il Documento di Katowi­ce fossero basati su tre pilastri: il fondamento etico della solidarietà globale”; l’impegno per “il raggiungimento di tre obiettivi inestricabilmente interconnessi: il riconoscimento della dignità della persona umana; l’alleviamento della povertà” e “l’attenuazione dell’impatto dei cambiamenti climatici”; l’at­tenzione ai “bisogni della generazione presente e di quella futura”. Il segretario di Stato e l’Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York sono intervenuti “sottolineando la necessità di un’azione urgente e il pericolo causato ai poveri di tutto il mondo dal cambiamento delle condizioni climatiche”.