Dopo l'aggressione

Francia: Finkielkraut, “bisogna conoscere la lingua dell’antisemitismo” e “l’identità dei nuovi antisemiti”

“Bisogna conoscere la lingua dell’antisemitismo, conoscere l’identità dei nuovi antisemiti. È difficile immaginare nuovi rimedi, soluzioni, ci vuole una buona diagnosi e non sbagliare di obiettivo e di nemico”. Ne è convinto il filosofo e accademico francese Alain Finkielkraut, aggredito verbalmente sabato scorso nel cuore di Parigi, a margine di una manifestazione dei gilet gialli. Un atto di violenza chiaramente antisemita. In un’intervista a L’Osservatore Romano in edicola questo pomeriggio, Finkielkraut spiega che “i gilet gialli non fanno altro che tradurre in ingiurie e veleno la formula del premio Nobel José Saramago”, secondo il quale “gli ebrei non meritano alcuna compassione per quello che hanno subito durante l’olocausto perché fanno subire un olocausto ai Palestinesi” Per “fare una buona diagnosi” del fenomeno, avverte, occorre “conoscere a lingua dell’antisemitismo” e “l’identità dei nuovi antisemiti”. Inoltre “bisogna immaginare una nuova politica migratoria”. “Smettiamo di dire che i migranti sono i nuovi ebrei – afferma -, che la solidarietà esige di accoglierne un numero sempre crescente”. “Tra i migranti – ammette – ci sono persone animate da ottime intenzioni, ma più aumenteranno i migranti in provenienza dall’Africa, dal Maghreb o dal Medio Oriente più aumenterà l’antisemitismo in Francia. E non parlo soltanto della Francia, parlo anche dell’Europa. Vorrei dirlo a papa Francesco, certamente bisogna trattare con dignità le persone che bussano alle nostre porte e che sono nello sconforto, ma si deve avere anche il senso della realtà, la nuova composizione demografica dell’Europa spiega ampiamente l’emergenza e l’esplosione dell’antisemitismo”. “A forza di buone intenzioni – prosegue Finkielkraut – stiamo preparando un avvenire cupo per gli ebrei europei”. “La popolazione francese, nella sua stragrande maggioranza – conclude – è ostile all’antisemitismo e quello a cui stiamo assistendo oggi da parte di coloro che fanno circolare messaggi di odio è il ribaltamento della Shoah contro gli ebrei. Si tratta tuttavia di una frangia minoritaria, ma è proprio quella che si è espressa contro di me”.