Associazioni

Comunicazione: Padula (Copercom), “uscire dai labirinti dell’autoreferenzialità” ed essere “laboratorio di incontro e confronto”

Secondo Massimiliano Padula, presidente del Copercom, per “essere e comunicare il bene che facciamo”, le associazioni del coordinamento devono “uscire dai labirinti dell’autoreferenzialità”. Rispondendo alla sollecitazione del giornalista Mauro Banchini, che in un articolo ospitato sul sito dell’Ucsi sostiene che il Copercom “potrebbe essere una vera e propria ‘potenza di fuoco”, ossia le sue 29 associazioni “avrebbero le carte in regola per incidere nel dibattito culturale relativo ai temi del digitale”, Padula sottolinea che “i media, fagocitando tutto l’esistente e rispondendo ai bisogni più disparati, annullano i cosiddetti corpi intermedi”.  Ma “ogni associazione del nostro Coordinamento – prosegue il presidente – ha un senso fecondo, lavora con onestà intellettuale e passione e, nella maggior parte dei casi, lo fa in rimessa. Tuttavia, credo sia necessaria una riflessione che ribalti quelle che Banchini definisce ‘antiche e spesso autoreferenziali liturgie’, che spesso ci impediscono di essere e comunicare il bene che facciamo. Uscire dai labirinti dell’autoreferenzialità non è però operazione facile”. Per Padula, la comunicazione “è sempre meno istituzionalizzata e molto più personale. E lo stesso discorso vale per ogni realtà collettiva che, se vuole sopravvivere, deve ripartire da se stessa (ri)iniziando a (ri)percorrere – scrive Papa Francesco nell’ultimo Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali – quell’“autentico cammino di umanizzazione (che) va dall’individuo che percepisce l’altro come rivale, alla persona che lo riconosce come compagno di viaggio”. Il Copercom, conclude il presidente, “si propone come il mezzo di trasporto per compiere questo viaggio”, come “laboratorio culturale di incontro e di confronto. E anche di scontro a patto che esso sia costruttivo, aperto all’altro, capace di discernere e non solo di distruggere e costruire muri o recinti”.