Crisi

Haiti: Cappellini (Avsi), “proteste giustificate ma ora a prevalere è la violenza”

“Qui il Paese è completamente bloccato, c’è una barricata con gente armata ogni cento metri, è tutto fermo. E la gente più povera non ha letteralmente più niente da mangiare”. È la testimonianza che arriva al Sir da Port-au-Prince, capitale di Haiti, di Fiammetta Cappellini, referente nell’isola caraibica della Fondazione Avsi. Ad Haiti da oltre una settimana sono divampate le manifestazioni, sfociate in atti violenti, contro il presidente Jovenel Moise. Le proteste sono nate in seguito a uno scandalo nell’ambito del programma di sviluppo Petrocaribe avviato dal Venezuela dell’allora presidente Hugo Chavez. Nel luglio scorso è emerso che politici dei precedenti Governi si erano indebitamente appropriati dei fondi destinati alle fasce più deboli della popolazione. “Un’accusa che ha indignato la popolazione – continua Cappellini -. Si parla di appropriazioni per 2 miliardi di dollari e le accuse hanno avuto un grande impatto in un paese poverissimo e in forte recessione. Il Presidente ha fin dall’inizio sottovalutato la protesta, che è esplosa a più riprese, in luglio, in ottobre e in novembre… Poi, il 7 febbraio c’è stata una manifestazione enorme, che non ha provocato un’adeguata risposta”. E siamo arrivati all’ultima settimana, in cui la protesta è divampata, provocando almeno 7 morti, numerosi feriti oltre che il blocco totale delle comunicazioni. “Non si può dire che i manifestanti, al di là che la loro partecipazione sia genuina o provocata dall’opposizione, non abbiamo delle ragioni dalla loro parte. Ma a prendere il sopravvento è stata la violenza, anche con episodi di delinquenza. Il tessuto del paese è fragilissimo, in una situazione come questa emergono le bande, i saccheggi, i vandalismi. Ma l’impressione è che siamo arrivati a una situazione di stallo. Alla fine il presidente Moise ha fatto una breve dichiarazione, senza però dare un messaggio forte. E l’impressione è che il rapporto di fiducia con la popolazione sia compromesso”.