Politica

Crisi diplomatica Francia: Acli Italia e Acli Francia unite in nome dell’Europa. Appello congiunto dei due presidenti

“La Francia ha richiamato il proprio ambasciatore in Italia e questa crisi diplomatica, a tre mesi dalle elezioni europee, è una doccia fredda per tutti quelli che, come noi, danno per scontata l’alleanza tra paesi fratelli e tengono alto lo sguardo alle sfide mondiali, sapendo che la taglia più piccola che possiamo e vogliamo permetterci su questo scacchiere, per rimanere protagonisti, è quella dell’Unione europea”.  Lo affermano in un comunicato congiunto Roberto Rossini e Maria Chiara Prodi, presidenti, rispettivamente, di Acli Italia e Acli Francia, secondo i quali la crisi diplomatica è “un richiamo anche per noi”: ciò che “pensiamo acquisito una volta per tutte” deve essere costantemente “custodito e irrigato di nuovo senso e di prospettiva”. Un richiamo che “mette in luce il lavoro quotidiano di relazioni e progettualità tra individui e associazioni, su cui si basa il nostro operato, fieramente europeista e popolare. Perché non basta un gesto diplomatico, ancorché preoccupante, per mettere in discussione l’amicizia tra due popoli nutrita da continui scambi e dal rispetto reciproco”. Infine un richiamo che mette l’accento sulle conseguenze dei gesti politici e sul “bisogno vitale che siano ponderati nel rispetto delle istituzioni che si rappresentano” chiudendo “la sciagurata fase dell’antipolitica e del qualunquismo”.  Secondo i due presidenti, questa situazione “richiama tutti, in particolare noi lavoratori cristiani italiani in Italia e in Francia, ad un rinnovato protagonismo nei corpi intermedi”, che rappresentano “l’avanguardia e l’accompagnamento necessario ai momenti delicati della storia. La dorsale su cui, anche in frangenti complessi, possiamo contare, non come singoli, ma come popoli sovrani. A tre mesi dalle elezioni europee vogliamo essere protagonisti di nuovi slanci e di futuro, non imbrigliati in paure del passato e incertezze sul presente”.