Crisi

Colombia: si dimette il ministro Botero dopo occultamento della morte di minorenni in incursione contro la dissidenza Farc

Il ministro della Difesa colombiano, Guillermo Botero, si è dimesso dopo le rivelazioni riguardanti il bombardamento, nel dipartimento del Caquetá, di una base della guerriglia dissidente delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) in cui sono morti otto minorenni il 29 agosto scorso. Lo stesso Botero ha diffuso un comunicato in cui ha sostenuto che “oggi (ieri, ndr) in riunione con il presidente della Repubblica per analizzare la attuale congiuntura politica, ci siamo accordati che la cosa più conveniente fosse che io presentassi la mia rinuncia all’incarico”. La rivelazione sulla morte dei minori è stata fatta in Parlamento dal presidente della Commissione della Pace, il senatore Roy Barreras (vicino all’ex presidente e Premio Nobel per la Pace Manuel Santos). Il parlamentare ha portato prove sul fatto che Botero avesse nascosto che nell’operazione, in cui si diceva fossero stati uccisi 14 guerriglieri, erano in realtà morti anche otto ragazzi fra i 13 e i 17 anni. La loro posizione era stata manipolata ed erano stati definiti come “morti in combattimento”: un’operazione illegale, che ha riportato il Paese all’esperienza dei cosiddetti “falsos positivos” (operazioni militari dell’esercito in condizioni illegali, secondo alcune ong oltre 3.000 casi dal 2002, quando salì al potere Uribe). L’arcivescovo di Cali, mons. Darío de Jesús Monsalve Mejía, ha lanciato un appello: “Basta bombardamenti in questo conflitto armato interno. Con orrore constatiamo la barbarie commessa, cercando di avvolgerla nel silenzio ma denunciata con coraggio in Senato. Questi bambini saranno un fulmine di Dio sulla coscienza di tutta la Colombia. Siamo una nazione obbligata a fermare la guerra”.
Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, ha sottolineato al Sir che “la pressione esercitata dalla società civile colombiana, in primis le associazioni Creciendo Unidos, la rete nazionale Coalico (fondata dalla sociologa Cristina Salazar) e l’istituto gesuita Cinep (di cui fa parte padre Francisco de Roux, attuale presidente della Commissione della Verità), ha ottenuto questo storico risultato delle dimissioni di un potentissimo ministro della Difesa, stretto alleato dell’ex presidente Uribe. Si rafforza, dl punto di vista politico, l’opposizione generale al presidente Duque, considerando che è stato convocato uno sciopero generale per il prossimo 21 novembre”.
Il principale leader dell’opposizione, Gustavo Petro, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di “condannare questo massacro di 8 minori come crimine contro l’umanità di uno Stato che sta seminando odio, un nuovo governo di Erode: nella Guajira sono morti 5.000 bambini per fame e sete. Oggi continua il reclutamento forzato di bambini e adolescenti, continuano i bombardamenti e uccisioni in Colombia, come in Yemen, Gaza, Siria, Iraq”.