Crisi

Venezuela: Moavero (min. Esteri), “obiettivo è restituire la scelta democratica al popolo venezuelano” ed “evitare che aumentino le violenze”

“La situazione in Venezuela è fluida, tesa, in cui la priorità dev’essere quella di evitare che possano aumentare le violenze e prevenire che si possa arrivare ad uno scontro. C’è chi teme la possibilità di una guerra civile”. “Noi ci riconosciamo pienamente nella dichiarazione dell’Unione europea di sabato 26” al fine di “arrivare ad elezioni libere, democraticamente riconoscibili e trasparenti per il presidente della Repubblica. Ci riconosciamo anche nella indicazione di un termine di giorni entro i quali debba arrivare questo annuncio”. Lo ha affermato il ministro degli Affari esteri, Enzo Moavero Milanesi durante un’informativa al Senato sulla situazione in Venezuela che “merita tutta la nostra attenzione e preoccupazione” per “la deriva politica in atto”, “la molto grave crisi economica e sociale che sta colpendo la popolazione” e “la presenza per noi italiani di una comunità molto importante di nostri compatrioti, di discendenti di italiani e di italiani che sono presenti in Venezuela”.
“Noi siamo sempre stati fautori di una risposta europea a questa crisi, come per le altre crisi con cui ci confrontiamo nello scenario mondiale”, ha ricordato il ministro, sottolineando che “riteniamo sia giusto perseguire – ed è quello che l’Italia ha sempre fatto – una soluzione pacifica, democratica per questo Paese a noi così vicino”. Moavero ha ripercorso tutta la recente vicenda del Venezuela e si è poi soffermato sulla posizione del nostro Paese nel contesto europeo: “L’Unione europea con il pieno sostegno e la partecipazione dell’Italia ha sempre insistito” sul “pieno rispristino e il rispetto dei poteri dell’Assemblea nazionale che è stata democraticamente eletta in elezioni giudicate valide dalla comunità internazionale e dagli osservatori”; poi sul fatto che “fossero indette nuove elezioni presidenziali credibili”; ancora sul “rilascio di tutti i prigionieri politici” e sulla “piena garanzia della libertà di espressione e di informazione; e infine sulla “apertura di appositi corridoi umanitari per consentire l’afflusso di aiuti umanitari a favore della popolazione”.
Il ministro ha richiamato la “crisi di rifugiati” con “persone che lasciano il Venezuela” per cercare una “situazione migliore nei Paesi confinanti”. E ha sottolineato come “Francia, Spagna, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi e Portogallo hanno ritenuto di dover esprimere una posizione più netta” rispetto alla posizione comune dell’Ue e “hanno indicato un termine di 8 giorni entro i quali deve essere fatto l’annuncio” di nuove elezioni presidenziali oltre al sostegno all’autoproclamatosi presidente Juan Guaidò.
“L’obiettivo fondamentale del governo – ha ricordato Moavero – è quello di restituire la scelta democratica al popolo venezuelano, su questo non ci devono essere dubbi”. Quello della situazione del Venezuela è il primo punto all’ordine del giorno della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi dell’Ue di domani e venerdì a Bucarest.