Mediterraneo

Sea Watch: Asgi, “sbarco immediato dei migranti è unica strada” per “porre fine a vergognosa pagina”

(Foto: AFP/SIR)

“L’immediato sbarco dei migranti continua a costituire l’unica modalità di esecuzione del provvedimento”: lo ribadisce oggi l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione a proposito della vicenda della SeaWatch e dei 47 migranti trattenuti a bordo della nave, commentando le indicazioni della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, che ha ordinato in via di urgenza alle autorità italiane di “adottare tutte le misure necessarie, nel più breve tempo possibile, al fine di garantire ai ricorrenti le cure mediche, il cibo, l’acqua e i beni di prima necessità necessari, fino a ulteriori comunicazioni” e fornire ai “ai 15 minori non accompagnati” un’assistenza giuridica adeguata (in particolare, la nomina di un tutore). La Corte ha chiesto al governo di “tenerla informata circa le misure adottate”, prefigurando quindi “un nuovo intervento nel prossimo futuro, se necessario”. “Nonostante la Corte non si sia spinta a indicare esplicitamente, come richiesto dai ricorrenti, l’immediato sbarco dei migranti salvati dalla SeaWatch3, tale soluzione, seguita dalla prima accoglienza in strutture adeguate e insieme in ogni caso dalla immediata nomina di un tutore per i minori non accompagnati, continua a costituire l’unica modalità di esecuzione del provvedimento che garantisca l’ottemperanza a quanto richiesto e agli altri obblighi che gravano sull’Italia, incluso quello di porre fine ad una arbitraria privazione della libertà degli interessati”, sottolinea l’associazione. Asgi chiede quindi al governo di “autorizzare l’accesso della SeaWatch3 nel porto di Siracusa e lo sbarco immediato delle persone che si trovano a bordo; garantire una prima accoglienza delle persone sbarcate, in luoghi idonei, ove possano ricevere assistenza medica e di prima necessità; nominare senza ritardo alcuno uno o più tutori per i minori stranieri non accompagnati, garantendo a questi ultimi tutti i diritti previsti dalla legge italiana”. Qualora, invece, il governo insistesse “nello strumentale braccio di ferro posto in essere con altri Stati sulla pelle dei migranti”, Asgi confida in “un nuovo, rapido e più incisivo intervento della Corte”, per “porre fine a questa ennesima pagina di vergogna della recente storia repubblicana”.