Politica

Parlamento Ue: ricordo delle vittime dell’Olocausto e situazione dei 47 migranti salvati nel Mediterraneo

Bruxelles, 30 gennaio: l'intervento in emiciclo di Charlotte Knobloch

(Bruxelles) “Il nostro messaggio di oggi è chiaro: nell’Unione europea non c’è posto per l’odio e per l’antisemitismo. Non permetteremo che si ripetano i tragici errori del passato”. Lo ha affermato oggi nell’emiciclo dell’Europarlamento a Bruxelles il presidente Antonio Tajani durante la commemorazione del giorno della memoria delle vittime dell’Olocausto. Ha quindi preso la parola Charlotte Knobloch, presidente della Comunità ebraica di Monaco e dell’Alta Baviera, per una testimonianza: aveva tre anni quando le fu stato vietato di giocare assieme agli altri bambini del suo quartiere perché ebrea. “È miracolosamente sopravvissuta alle atrocità dell’olocausto, grazie ad una donna cristiana – ha specificato Tajani – che lavorava presso la sua famiglia. Charlotte Knobloch ha dedicato la sua vita ad una coraggiosa lotta all’odio e all’antisemitismo. A lei va tutta la nostra gratitudine”. Nel chiedere poi all’aula un minuto di silenzio “in memoria di tutte le vittime dell’olocausto”, specificando “ebrei, rom, sinti e omosessuali”, Tajani ha affermato: “teniamo bene a mente che, per dedicare un minuto ad ognuna delle vittime, dovremmo restare in silenzio per oltre undici anni”.
L’aula ha poi proseguito i lavori. L’eurodeputata Cécile Kyenge in un suo intervento ha affermato: “Da 12 giorni il governo italiano sta tenendo in ostaggio 47 migranti salvati nel Mediterraneo, con la complicità di altri governi europei che deliberatamente sulla pelle dei migranti costruiscono la loro vergognosa campagna elettorale. Quello che sta accadendo al largo del porto di Siracusa è una vergogna per l’Europa. La gestione del fenomeno migratorio deve essere riportata al centro del dibattito parlamentare”. Quindi: “Negli ultimi due giorni che ho passato a Siracusa il ruolo dei deputati europei è stato fortemente messo in discussione e credo che sia nella sua responsabilità”, ha dichiarato rivolta al presidente, “difendere il ruolo dei deputati europei perché è stato negato l’accesso per le visite ispettive. Questo non può accadere né in Italia né in nessun altro Paese perché il deputato europeo è libero di svolgere il suo ruolo in tutti i luoghi, anche dove le persone sono state private della loro libertà”.