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Social network: Gambino (Univ. Europea), urgente un “Garante universale per il web”

“Occorre che il dibattito italiano sul web si sprovincializzi e più che pensare al destino delle nostre autorità di regolazione, siano esse stesse nei consessi internazionali a proporre maggiore trasparenza sulle fonti delle informazioni immesse in rete”. Così Alberto Gambino, presidente dell’Italian Academy of the Internet Code (Iaic) e prorettore dell’Università Europea di Roma, nel corso della sua relazione all’Università Sapienza di Roma nel convegno “Social network e formazione del consenso politico”, cui partecipano costituzionalisti e giuristi esperti di governance della rete internet. “C’è chi confonde ad arte il tema della libertà di espressione con il tema della trasparenza, entrambe sacrosante ma diametralmente opposte – prosegue il giurista – in quanto la libertà di pensiero non può radicarsi arbitrariamente nella falsità e laddove si pieghi alla strumentalità di un utile economico o politico occorrerebbe che lo faccia in modo trasparente , anche svelando l’algoritmo che seleziona i dati”. “Su questo tema occorre essere determinati – sottolinea Gambino – e invitare le autorità nazionali a farsi promotrici e garanti di un vero pluralismo trasparente interno alla rete”. “C’è poco tempo per attuare questi principi – aggiunge Gambino – in quanto la generazione dei nativi digitali non è in grado di cogliere la complessità di questo conflitto perché non ne è mai stata attraversata, e ripone negli i-Phone e nei device una fiducia acritica e cieca”. “Soltanto la cultura della generazione nata prima, fuori dal contesto digitale, è in grado di offrire le categorie del pluralismo e della trasparenza; non è un atto di sfiducia verso le nuove generazioni – conclude il professore – ma una realistica presa d’atto che i giovani utenti del web non si possono educare da soli e l’Italia con la sua cultura umanistica può diventare un attore importante in una riflessione davvero planetaria”.