Sacra Scrittura

Diocesi: Udine, il card. Bassetti alla presentazione de “La Bibie”, nuova edizione della Bibbia in friulano

Il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, sarà a Udine venerdì prossimo, 1° febbraio, per la presentazione della nuova edizione de “La Bibie”, la Bibbia in lingua friulana. L’appuntamento – di grande rilievo per l’importanza culturale e di fede che la riedizione della Bibbia in lingua friulana riveste per il Friuli e la sua gente – è per le ore 17.30 al Centro culturale Paolino di Aquileia. Ad aprire l’incontro sarà l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato; seguiranno i saluti istituzionali del presidente della Regione Massimiliano Fedriga, e del sindaco di Udine, Pietro Fontanini. Sono poi previsti gli interventi del card. Gualtiero Bassetti e del segretario dell’Istituto Pio Paschini, Gabriele Zanello. Coordinerà i lavori il presidente dell’Istituto, Cesare Scalon. Numerose e significative le novità del volume, tutte novità, chiaramente, che non intaccano minimamente l’enorme e generoso lavoro di traduzione di don Antonio Bellina. Anzi. Mettono in luce tutta l’importanza del suo impegno e la straordinaria bellezza della lingua friulana. La prima edizione de “La Bibie” è del dicembre 1977, una traduzione autorizzata ufficialmente dalla Cei “allo scopo di favorire la diffusione della Parola di Dio nella lingua nativa del Friuli Venezia Giulia”. “A vent’anni di distanza da quella prima edizione, completamente esaurita da lungo tempo – spiega Gabriele Zanello che ha coordinato i lavori –, si era posta la necessità di una ristampa, sia per rispondere a quanti chiedevano di poter disporre nuovamente del volume per un uso personale, sia per promuovere l’uso della lingua friulana nella vita pastorale e liturgica delle comunità, rendendo così effettive le indicazioni dei documenti conciliari (in particolare Sacrosanctum Concilium e Dei Verbum)”. Ecco allora che si è deciso di procedere anche a una revisione del testo. “Il lavoro più consistente – illustra Zanello –, è stato senza dubbio quello di adeguamento, condotto da don Romani Michelotti, della grafia della lingua friulana ai criteri standard che nel frattempo sono stati ufficialmente approvati e riconosciuti. Un intervento chiaramente non sostanziale sul testo ormai approvato dalla Cei, ma che ha consentito di rispettare ancor più pienamente e apprezzare ulteriormente alcune caratteristiche irrinunciabili della versione”. Non è mancata poi la correzione di alcuni refusi e di qualche piccola imprecisione nella traduzione”.