Migranti

Cara di Castelnuovo: Pedicino (vicesindaco), “un centinaio di famiglie da tutta Italia disposte ad accogliere”. A giorni modalità e termini

Ad oggi sono almeno un centinaio le famiglie da tutta Italia che si sono rese disponibili all’accoglienza delle persone migranti del Cara di Castelnuovo di Porto, che chiuderà il 31 gennaio per volontà del Viminale. Gli uffici comunali sono stati presi d’assalto da mail di cittadini che hanno intenzione di aprire le porte della propria casa a chi rischia di finire in strada per effetto del decreto sicurezza. Al momento nessuna famiglia ha ancora accolto ma la situazione dovrebbe sbloccarsi presto. Nei prossimi giorni si definiranno i termini e le modalità, nel rispetto della legalità. “Sono arrivate tantissime offerte da tutta Italia. Si propone chiunque abbia un minimo di senso di umanità. Poi è chiaro, lo screening va fatto in base alle caratteristiche di chi accoglie e di chi viene accolto”, lo dice al Sir Lucia Pedicino, vicesindaco di Castelnuovo di Porto: “Posso assicurare che di solidarietà ce n’è stata tanta ma bisogna ponderare bene tutti gli aspetti. Perché dare un’accoglienza per una settimana o dieci giorni ha poco senso. Vogliamo dare alle persone una continuità e un’accoglienza più a lungo possibile per cercare di ricostruirsi una vita. Stiamo cercando di trovare una soluzione diversa per fronteggiare gli effetti del decreto sicurezza. In base al caso valutiamo cosa si può fare o meno, ovviamente rimanendo nella legalità”.  Il Comune, con l’appoggio di una rete di associazioni e uno staff composto da un medico, due assistenti sociali e una psicologa, in collaborazione con la Asl Rm4, sta lavorando da tre giorni per valutare tutte le domande e le richieste da parte degli ospiti del Cara, gestito dalla cooperativa Auxilium. “C’è una buona rete che ci sta supportando, siamo molto soddisfatti per l’aiuto”, dice Pedicino: “L’obiettivo è salvaguardare gli ospiti. Se ci viene data una offerta di continuità maggiore fuori dalla provincia di Roma la prenderemo in considerazione”. Tra i parrocchiani di Santa Lucia, la chiesa nel territorio di Castelnuovo, “per ora soltanto una famiglia ha dato la disponibilità – riferisce al Sir padre José Manuel Torres, parroco di Santa Lucia – ma dobbiamo aspettare perché bisogna fare tutto bene e in maniera ordinata”.