Crisi

Venezuela: Luciani (teologo), “Guaidó in linea con la Costituzione”, dalla Chiesa atteggiamento “profetico”

“Di fronte al rifiuto di Maduro di lasciare il potere, la Costituzione della Repubblica stabilisce che il presidente del Parlamento debba assumere le funzioni del potere esecutivo e facilitare una transizione verso un nuovo processo elettorale. Per questo motivo, il 23 gennaio Juan Guaidó ha giurato di fronte alla Costituzione per assumere tale incarico e, allo stesso tempo, di fronte al popolo sceso in strada, con la prospettiva che insieme lottino, in forma non violenta, per creare la condizioni perché si possa andare verso una transizione democratica”. Lo sostiene, in un intervento scritto per il Sir, il teologo venezuelano Rafael Luciani, membro dell’Equipe teologico-pastorale del Celam, professore dell’Università Cattolica Andrés Bello di Caracas e della Escuela de Teología y Ministerio del Boston College.
“Guaidó – si legge nell’intervento – ha chiesto di concentrarsi su due esigenze molto chiare: la realizzazione di nuove elezioni con un nuovo Consiglio elettorale e l’ingresso nel Paese degli aiuti umanitari internazionali. Ricordiamo che le donazioni di organizzazioni cattoliche o non governative internazionali, come la Caritas, non sono permesse in Venezuela, per ordine del Governo”.
In occasione della manifestazione del 23 gennaio, secondo Luciani, la Chiesa ha tenuto un atteggiamento “profetico”, accompagnato dalla maggior mobilitazione sociale che si è vista negli ultimi vent’anni. È opportuno chiarire che il Parlamento non sta operando come un’entità isolata o rappresentando un partito politico. Sta rispondendo a quello che chiede la Costituzione Nazionale e lo fa appoggiandosi al clamore del popolo, assumendo il suo carattere di essere rappresentante della voce del popolo”.